Analisi Gfk analizza nuova identità sessuale maschile e disfunzione erettile

Per l’88% degli uomini il sesso rimane una componente centrale della vita. Il 47% dichiara di avere rapporti due o più volte la settimana, il 67% una o più volte la settimana, mentre il 64% è alla costante scoperta di informazioni sulla sessualità, che sono ricercate prevalentemente sul web (80%). Questi sono alcuni dei dati ricavati da Gfk in una ricerca sulla nuova identità sessuale maschile, realizzata con il supporto di Ibsa Farmaceutici Italia nell’ambito della campagna Ticket to Love.

Gsk presenta una ricerca sulla nuova identità sessuale maschile, realizzata con il supporto di Ibsa Farmaceutici Italia nell’ambito della campagna Ticket to Love

Dall’indagine, condotta su un campione di 1.000 uomini tra i 35 e i 70 anni, risulta anche che i problemi d’erezione interessano una quota importante: il 51% degli intervistati dichiara di averli avuti almeno una volta nella vita, mentre per il 13% si tratta di problemi che si presentano in maniera intermittente o cronica (da una volta su quattro a ogni rapporto).

Dei partecipanti alla ricerca sulla nuova identità sessuale maschile che hanno dichiarato di avere il problema, la percentuale dei più giovani (35-44 anni) è il 17%.

Il quadro di un maschio in evoluzione

Appare una figura maschile che comincia ad accettare una donna emancipata e indipendente. “A 50 anni dalla rivoluzione sessuale il maschio ha finalmente intrapreso una metamorfosi, che per molti – e questa è una novità che abbiamo potuto misurare – è già diventata una vera e propria trasformazione antropologica; la presa di consapevolezza del ruolo della donna, più intraprendente e autorevole del passato, lo ha portato a dare maggiore valore al piacere di lei, che diventa spesso prioritario rispetto al proprio”, ha commentato il professor Emmanuele A. Jannini, ordinario di Endocrinologia e sessuologia medica dell’università Tor Vergata di Roma e presidente dell’Accademia Italiana di Salute della Coppia in occasione dell’evento Ticket to Love.

Il vissuto della défaillance, come risulta da questa ricerca sulla nuova identità sessuale maschile, è quanto mai negativo: delusione, imbarazzo, preoccupazione e frustrazione sono le emozioni più frequenti. Ancora una buona fetta degli uomini che vivono il problema in maniera significativa lo attribuiscono a cause di natura psicologia (34%) e il 36% non ne parla con nessuno. Luci e ombre, dunque, sul nuovo maschio.

Una terapia che si rinnova

“Il sildenafil, la prima pillola per l’erezione, ha rappresentato giusto 20 anni fa una vera  rivoluzione. La cosa sorprendente è che questa molecola, cui presto si sono accompagnati tadalafil, vardenafil e avanafil, non è mai invecchiata: semmai si è trasformata, seguendo i bisogni della coppia”, ha continuato il prof. Jannini. “Se i maschi hanno ancora bisogno di discrezione quando assumono una medicina per l’erezione è un po’ perché sessualità fa sempre rima con intimità”, precisa il professore, “anche nel trattamento farmacologico, e un po’ perché le donne, in questi 20 anni, non hanno per nulla fatto pace con una medicina che continuano troppo spesso a vivere come una sconfitta del loro sex appeal. Ed ecco, assieme a quella del maschio, la metamorfosi del sildenafil: un film orodispersibile che si tiene nel portafoglio”.