Andamento positivo nel 2017 per il mercato dei farmaci etici

Bene il mercato italiano dei farmaci etici, che ha chiuso il 2017 con un +2,9%. Il fatturato totale, secondo i dati rilasciati da Iqvia, ha raggiunto i 21,2 miliardi di euro

Risultato positivo per il mercato italiano dei farmaci etici (ospedaliero e farmacia), che ha chiuso il 2017 con una crescita del 2,9% rispetto al 2016 (per un fatturato totale di 21,2 miliardi di euro, +2,9%). L’analisi dell’andamento del mercato è stata effettuata da  IQVIA, provider di informazioni e dati in ambito sanitario, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica.

In farmacia il volume dei farmaci di classe A, prodotti essenziali il cui costo è tipicamente a carico dello Stato e che rappresentano l’80% del valore dei farmaci etici in farmacia, è sostanzialmente invariato rispetto all’anno prima. È da rilevare a tal proposito una crescita del 3,3% degli acquisti privati (senza rimborso SSN) e una ancora più significativa variazione dell’acquisto privato dei relativi generici con una crescita pari al 18,3% rispetto al 2016.

Prosegue inoltre la crescita del mercato dei farmaci equivalenti (generici), che nel 2017 in farmacia ha rappresentato l’81% a volumi e il 64% a valori del totale dei farmaci di classe A. I farmaci equivalenti sono ormai considerati intercambiabili rispetto al farmaco originale. Per quanto riguarda i farmaci di fascia C – il cui rimborso non è concesso dal SSN e che quindi sono a carico del cittadino – si segnala un incremento pari al +2,9%. Si registra un andamento particolarmente positivo per i prodotti analgesici, urologici, oftalmici e neurolettici.

L’andamento del canale ospedaliero nel 2017 risulta in crescita a 10,3 miliardi (+4%), soprattutto a partire da agosto. L’aumento è dovuto in particolare all’introduzione di nuovi farmaci in area oncologica e per la cura dell’epatite. È inoltre da evidenziare l’aumento (+13.3%) della distribuzione in nome e per conto (DPC)una modalità di dispensazione di alcune categorie di farmaci, soprattutto per patologie croniche, da parte delle farmacie, introdotta sia per ridurre il costo d’acquisto, sia per migliorare la capillarità della distribuzione. In questo comparto è da segnalare la crescita significativa degli anticoagulanti di nuova generazione (NOA) che rappresentano circa il 50% di tale incremento.

«La spesa farmaceutica in Italia, soprattutto ospedaliera, continua ad aumentare ma in maniera più controllata, anche rispetto ad altri paesi occidentali. Da un lato si nota un ulteriore risparmio nella spesa per i cosiddetti prodotti maturi, il cui brevetto è scaduto, grazie alla maggiore penetrazione dei farmaci generici. Dall’altro si spende sempre di più sui nuovi medicinali per la cura di patologie gravi, per esempio in campo oncologico, e per le malattie rare» ha commentato Sergio Liberatore, amministratore delegato Iqvia Italia.

Prodotti da banco

Per quanto riguarda il mercato commerciale in farmacia, si registra una crescita del +0,7% rispetto al 2016 del comparto definito “Consumer Health”, che comprende prodotti da banco, articoli per la cura personale, parafarmaci e prodotti nutrizionali.
In particolare, si nota un buon incrementio del mercato dei prodotti da banco (Otc), dovuto al fatto che i pazienti sono più informati e sentono meno l’esigenza di ricorrere al medico per le malattie lievi. Il mercato OTC è trainato dagli integratori (notificati), che per il quarto anno consecutivo hanno conosciuto un trend molto positivo (+5,7%). Si nota invece una diminuzione delle vendite per i parafarmaci (siringhe, termometri, dispositivi medici) pari al 3,7%, e anche dei prodotti nutrizionali a causa della forte concorrenza da parte di altri canali di vendita, in particolare della grande distribuzione organizzata.

Le vendite on line

L’ultimo dato riguarda la vendita on line dei prodotti di libera vendita, in crescita del 17%, ma con un giro di affari di soli 96 milioni di euro. Dal portale del Ministero della Salute si evince che 623 farmacie sono autorizzate alla vendita online: i dati IQVIA evidenziano invece che soltanto una cinquantina di farmacie ha investito realmente su questo canale.

«In questo momento, i farmacisti si trovano davanti all’alternativa di rinnovarsi o essere superati: nel 2017 sono state aperte circa 400 nuove farmacie in Italia, ma il mercato totale della farmacia risulta sostanzialmente statico da dieci anni. Infine, c’è grande fermento per la stagione di profondi cambiamenti che i farmacisti si stanno preparando a vivere a causa del previsto consolidamento del canale in grandi catene dopo il Ddl concorrenza» ha concluso Liberatore.