L’Italia segna un traguardo storico e di rilievo globale. L’Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva la proposta di Legge n. 741 “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità” – di cui avevamo parlato già in precedenza – rendendo il nostro Paese il primo e unico Paese al mondo ad avere una Legge specifica sull’obesità.
L’atto legislativo, promosso dall’On. Roberto Pella – presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”- ha ottenuto il consenso definitivo nella seduta del 1° ottobre 2025, confermando in maniera sistematica e ufficiale l’obesità come una patologia cronica, progressiva e recidivante.
Un approccio integrato contro una pandemia globale
L’approvazione della Legge Pella rappresenta un passo decisivo e atteso da tempo per la salute pubblica. L’obesità si configura come una pandemia globale in allarmante crescita il cui impatto economico – stando alle previsioni del World Obesity Atlas – potrebbe raggiungere i 4,32 trilioni di dollari l’anno entro il 2035 in assenza di misure implementative nella sua prevenzione e cura.
Solo in Italia, interessa il 12% della popolazione adulta pari a circa 6 milioni, cui si aggiunge un ulteriore 40% di persone in sovrappeso.«L’obesità rappresenta un’emergenza globale che interessa fortemente anche il nostro Paese. Averla riconosciuta come una vera e propria malattia testimonia la piena volontà di affrontarla come una priorità nazionale» ha sottolineato l’On. Pella.
I punti chiave
La nuova Legge si compone di 6 articoli e stabilisce un approccio integrato nella lotta al fenomeno.
L’articolo 1 enuncia i princìpi e le finalità della proposta, volta a garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità, definita come una malattia progressiva e recidivante.
L’articolo 2 prevede che le prestazioni inserite nei LEA vengano erogate dal SSN e questo per garantire equità e accesso alle cure.
Per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, l’articolo 3 della legge autorizza la spesa di 700 mila euro per l’anno in corso, di 800 mila euro per l’anno 2026 e di 1,2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027. Le iniziative dovranno essere rivolte:
- alla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità, in particolare infantile e delle relative complicanze, nonché al miglioramento della cura delle persone con obesità;
- al sostegno e alla promozione dell’allattamento al seno quale nutrimento necessario a prevenire l’obesità infantile, sostenendone la continuità fino almeno ai sei mesi di età, come indicato dall’OMS, anche nei luoghi di lavoro e negli asili;
- alla responsabilizzazione dei genitori nella scelta di un’alimentazione equilibrata per i propri figli e sull’importanza di limitare il consumo giornaliero di alimenti e di bevande con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali;
- ad agevolare l’inserimento delle persone con obesità nelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative;
- alla promozione delle attività sportive e della conoscenza delle principali regole alimentari nelle scuole primaria e secondaria di primo e di secondo grado, finalizzate a migliorare lo stile di vita degli studenti;
- a promuovere, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, iniziative didattiche extracurriculari per lo svolgimento di attività sportive e volte a rendere consapevoli gli studenti sull’importanza di un corretto stile di vita;
- alla diffusione, mediante campagne di informazione, tramite i mass media, in collaborazione con gli enti locali, le farmacie, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, di regole semplici ed efficaci per un corretto stile di vita;
- all’educazione sulla corretta profilassi dell’obesità e del sovrappeso;
- a promuovere la più ampia conoscenza dei centri per i disturbi alimentari e per l’assistenza alle persone con obesità esistenti, in modo da favorire l’accesso a tali strutture, anche in una prospettiva di prevenzione delle malattie connesse all’obesità.
Viene poi stabilito che, al fine di promuovere la formazione e l’aggiornamento in materia di obesità e sovrappeso degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e del personale del Servizio sanitario nazionale che intervengono nei processi di prevenzione, diagnosi e cura dell’obesità, è autorizzata la spesa di 400 mila euro annui a decorrere dal 2025.
L’articolo 4 prevede l’istituzione, presso il Ministero della Salute, dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità, cui sono attribuiti compiti di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita della popolazione italiana.
L’articolo 5 autorizza la spesa di 100 mila euro annui a decorrere dal 2025 per la promozione di campagne di informazione, di sensibilizzazione e di educazione per lo sviluppo di un corretto stile di alimentazione e per favorire la pratica dell’attività fisica.
L’articolo 6 prevede, infine, in merito alle Disposizioni finanziarie, che agli oneri derivanti dall’attuazione degli articoli 3 e 5, pari a 1,2 milioni di euro per l’anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l’anno 2026 e a 1,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo previsto dalla legge di bilancio per il 2025.
Il plauso del mondo scientifico…
Il voto favorevole del Senato è arrivato in concomitanza con l’apertura a Trieste del XII Congresso Nazionale della Società Italiana dell’Obesità – SIO, evento che ha amplificato la risonanza del risultato.
Rocco Barazzoni, presidente SIO, ha espresso grande soddisfazione, definendo la legge un “punto di non ritorno” per la sanità italiana: «La Società Italiana dell’Obesità è molto felice per l’approvazione della legge Pella sull’obesità, un passaggio storico che conferma in maniera definitiva per la prima volta al mondo una legislazione specifica e sistematica dell’obesità come malattia, un punto di non ritorno e motivo di orgoglio per l’Italia. Ci attende ancora molto lavoro per portare nella pratica clinica quotidiana e tra i pazienti la possibilità di accedere alla prevenzione e alle cure che sono centrali nella Legge, ma ancora non sono disponibili per tutti i cittadini».
…e dell’associazionismo
Anche le Associazioni dei pazienti, che hanno giocato un ruolo cruciale, hanno accolto la notizia con entusiasmo, pur sottolineando che questo è solo l’inizio.
Iris Zani, presidente di Associazione Amici Obesi e FIAO, ha evidenziato come la legge rappresenti un chiaro messaggio a tutela della dignità del paziente: «Oggi è una giornata molto importante, finalmente le persone con obesità vedono riconosciuta da una legge dello Stato la propria malattia e il diritto a essere tutelate… [Questo] lancia un chiaro messaggio a tutela di queste persone, quello cioè che non si tratta di un atteggiamento sbagliato nei confronti del cibo, né di una condizione di esclusiva responsabilità del paziente, ma di una malattia, che come tale va affrontata».
I prossimi passi: attuazione e LEA
Nonostante l’enorme traguardo, sia la SIO che le Associazioni dei pazienti concordano sul fatto che l’approvazione non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. La priorità ora è l’attuazione concreta delle disposizioni legislative.
Zani ha esortato le istituzioni a muoversi con urgenza: «È ora necessario che le istituzioni competenti si attivino con urgenza per garantire ai pazienti tutele reali e percorsi di cura adeguati. In particolare, attendiamo l’approvazione e l’attuazione del Piano Nazionale Cronicità – PNC, per vederne l’efficacia sulla presa in carico delle persone con obesità e, ancor di più, attendiamo l’aggiornamento dei LEA con l’inclusione di prestazioni per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento dei pazienti con obesità. La salute delle persone con obesità non può più aspettare».
L’Italia, con questa iniziativa legislativa pionieristica, si pone dunque all’avanguardia mondiale nel contrasto a una delle maggiori emergenze sanitarie globali, focalizzando l’attenzione dalla stigmatizzazione a un approccio multidisciplinare alla cura.


