Assofarm alla guida dell’Unione europea delle farmacie sociali

Venanzio Gizzi è il nuovo presidente dell’Unione europea delle farmacie sociali. È stato un voto unanime quello che la rappresentanza italiana ha ottenuto, lunedì 7 marzo, nella federazione che raggruppa migliaia di farmacie con scopi mutualistici in otto Paesi comunitari.

Venanzio Gizzi

Una vittoria tutta italiana, nata dall’impegno collettivo”, ha affermato il presidente Gizzi, “di oltre 6.500 farmacisti e manager che quotidianamente lavorano nelle strutture farmaceutiche comunali associate ad Assofarm. La nostra Federazione ha ottenuto la guida della Uefs grazie a un programma nato da esperienze di successo e sperimentazioni coraggiose compiute nel contesto italiano, una risposta netta a chi considera le farmacie comunali un ramo secco della pubblica amministrazione locale”.

Del programma accennato dal presidente Gizzi, i membri della Uefs hanno particolarmente apprezzato la volontà di ampliare la base associativa oltre i confini della farmacia, comprendendo altre organizzazioni impegnate nella mutualità sociale, si legge in una nota stampa di Assofarm.

A ciò si aggiunge l’impegno ad avviare una comunicazione più dinamica, multicanale, rivolta tanto a target istituzionali e tecnici quanto all’opinione pubblica europea nel suo complesso. E anche in questo caso il laboratorio italiano giocherà un ruolo fondamentale. “Negli ultimi anni in Italia abbiamo utilizzato con successo lo strumento dei workshop e delle conferenze”, dichiara il segretario generale di Assofarm Francesco Schito, “e da qualche tempo stiamo sperimentando innovativi progetti di  responsabilità sociale delle nostre aziende che coinvolgono il cittadino verso comportamenti virtuosi per la propria salute e per le finanze degli enti locali proprietari delle farmacie comunali”.

Stiamo iniziando una grande avventura”, conclude Venanzio Gizzi, “abbiamo l’ambizione di inserirci in un dibattito volto a risolvere la crisi d’identità dell’Unione europea.  Siamo convinti che parte di questa risposta passi anche attraverso iniziative dal basso, che ridisegnano i rapporti tra cittadino e istituzioni, che promuovono una cittadinanza attiva nel welfare, che rinnovino le strategie pubbliche a favore del diritto alla salute per tutti in un contesto di risorse limitare. Il farmacista è la figura sanitaria più vicina al cittadino, è fisicamente per le vie delle nostre città, il nostro compito sarà quello di portarlo anche nei palazzi di Bruxelles e Strasburgo”.