Ieri, nel corso di una cerimonia al Ministero della Salute, Fondazione Onda ETS ha assegnato il Bollino Rosa per il biennio 2026-2027.

Il Bollino è il riconoscimento biennale che Fondazione Onda ETS attribuisce dal 2007 agli ospedali che offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura, non solo delle specifiche problematiche di salute femminile, ma anche di quelle patologie trasversali a uomini e donne, per cui vengono realizzati percorsi ospedalieri in ottica di genere.

Ogni due anni Fondazione Onda ETS apre un Bando a cui gli ospedali possono candidarsi e ricevere da 0 a 3 ‘Bollini’ sulla base di alcuni criteri valutati con un questionario di oltre 500 domande:

  • presenza di specialità cliniche femminili o trasversali uomo-donna che necessitano di un percorso dedicato al femminile,
  • appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici in ottica multidisciplinare,
  • offerta di servizi relativi all’accoglienza, alla degenza e alla violenza sulle donne e sugli operatori.

Un Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma valida l’assegnazione tenendo in considerazione anche elementi qualitativi di particolare rilevanza (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).

«Quando nel 2007 immaginammo il Bollino Rosa, non avremmo mai previsto il successo che avrebbe avuto. Oggi, grazie all’impegno dei professionisti sanitari, il network conta 370 ospedali che offrono percorsi di cura pensati per le donne. I Bollini Rosa, assegnati ogni due anni, premiano le strutture che garantiscono specialità dedicate, percorsi multidisciplinari gender-oriented, servizi di accoglienza qualificati e supporto alle vittime di violenza. Il nostro obiettivo è chiaro: arrivare a un’Italia in cui ogni ospedale possa vantare almeno un Bollino Rosa, riconoscendo il valore della salute femminile come diritto fondamentale», dichiara Ricciardi.

Il Network 2026-2027

Quest’anno sono stati 145 gli ospedali insigniti con 3 Bollini, 183 con 2 e 42 con un Bollino. Tra le 18 specialità cliniche considerate, sono state inserite per la prima volta l’Oftalmologia e la Medicina del Dolore e Disciplina del Dolore ed è stata reinserita la Pediatria.

Le strutture premiate consolidano la propria reputazione e attraverso l’appartenenza al network, hanno la possibilità di partecipare alle iniziative organizzate dalla Fondazione, come gli (H) Open Day, (H) Open Weekend e (H) Open Week, che offrono servizi gratuiti alla popolazione.

«Il Bollino Rosa è di fatto una certificazione di qualità delle strutture ospedaliere che non fotografa una realtà statica ma uno sforzo collettivo delle Direzioni ma soprattutto degli operatori sanitari di rimodulazione e riorganizzazione dell’offerta in un’ottica di genere per rispondere alle domande sempre più complesse e personalizzate delle persone utenti. Le strutture, che da subito hanno aderito, hanno lavorato per adeguarsi a richieste sempre più complesse da parte di Fondazione Onda ETS creando ed aumentando il numero dei PDTA multidisciplinari e multiprofessionali. Hanno aderito altresì alle settimane della salute e alle giornate nazionali dedicate alle varie patologie. Non meno importante è l’organizzazione del percorso per la violenza di genere nei Pronto soccorso e quello per la riduzione della violenza nei confronti delle operatrici e operatori sanitari. Cambiare la cultura organizzativa e quella degli operatori in modo così diffuso sembrava molto difficile e per questo il risultato ottenuto ci rende orgogliosi di questo straordinario progetto», dichiara Flori Degrassi, Membro Advisory Board Bollino Rosa.

«Nel 2022 la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto un valore record di oltre € 5 miliardi: sempre più persone sono costrette a spostarsi per ricevere cure adeguate, affrontando costi economici, psicologici e sociali insostenibili. La migrazione sanitaria non è solo un indicatore di inefficienza, ma una misura delle disuguaglianze d’accesso alle cure. In questo contesto, il Bollino Rosa contribuisce a valorizzare le strutture che investono in qualità e equità, offrendo un riferimento concreto per le pazienti che oggi affrontano la scelta di trasferirsi per curarsi. In un Servizio Sanitario Nazionale che rischia di frammentarsi tra territori, iniziative come questa rappresentano un presidio concreto di prossimità e di diritto alla salute per tutte e tutti», commenta Nino Cartabellotta, presidente Fondazione GIMBE.

«Quando la Presidente tantissimi anni fa mi ha sottoposto l’idea del Bollino Rosa a misura di donna, ho aderito convintamente. A onor del vero, a distanza di vent’anni, speravo che gli ospedali ‘bollinati’ avessero un maggior impatto nelle scelte dei cittadini, ma sappiamo che il cambiamento è lungo, lento e difficile da implementare. Quindi, non mi resta che testimoniare il mio pieno supporto, perché con tenacia e determinazione i risultati saranno premianti sia sul versante sanitario che sociosanitario. Dovremo peraltro cercare tutti insieme di far sì che vi sia una maggiore diffusione e consapevolezza dell’elenco delle strutture che hanno ottenuto il riconoscimento, nel solco di una valorizzazione dei processi di qualità e di umanizzazione per la presa in carico dei bisogni soprattutto dei più fragili e non solo in termini di genere. Vorrei rimarcare che tutti noi, compresa la cittadinanza nel suo insieme, dovremmo segnalare non solo le criticità ma anche le positività di un sistema che nonostante tutto è ancora uno dei migliori del mondo, evolvendo il significato di iniziative come quella promossa da Fondazione Onda ETS. Allo scopo, approntando un albo dinamico, con verifiche e monitoraggio approfondito, che dia conto non solo di chi ha ottenuto il bollino ma delle strutture che continuano a meritarlo nel tempo, mantenendone le caratteristiche che lo avevano determinato. Un grazie e un vivo apprezzamento per il lavoro già svolto e che auspico sappiate upgradare nelle direttrici prospettate», afferma Maria Cristina Cantù, vicepresidente Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato della Repubblica.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here