La farmacia continua a interpretare le esigenze dei propri consumatori di riferimento? A questa domanda ha dato una risposta la ricerca realizzata da GFK Eurisko per Unipro – oggi Cosmetica Italia – analizzando le abitudini di acquisto dei cosmetici e confrontandole con quanto rilevato in un analogo studio del 2009.
Alcune tendenze di base si confermano fra i cittadini. È in forte crescita la propensione a occuparsi pro-attivamente della propria salute, aderendo a programmi di prevenzione o prendendosi cura di disturbi in precedenza trascurati. La cura di sé è considerata un valore, lo strumento primario della relazionalità: il 58% delle persone presta attenzione alla propria immagine, il 34% desidera attrarre gli sguardi, tutti atteggiamenti in aumento. Si ricorre all’uso di cosmetici specifici: il 43% degli intervistati dichiara, per esempio, di usare abitualmente creme per il viso e sono oltre il 30% coloro che applicano prodotti per l’elasticità della pelle.
La cura del proprio benessere viene adottata in relazione agli stili di vita. Cresce dunque l’opzione per le cure alternative, per la medicina omeopatica, per i rimedi naturali; anche la bellezza è sempre più integrata a questa ricerca e si riempie di contenuti, che si esprimono in scelte consapevoli quotidiane.
Secondo i dati GFK, il 6% del totale di acquirenti di cosmetici, nel 2012, sceglie la farmacia, un segmento di circa 3 milioni di consumatori. Le creme costituiscono il 65% degli acquisti, in crescita dell’11% rispetto alla rilevazione del 2009. L’interesse per i prodotti per la cura del viso e del corpo si riscontra anche in erboristeria, che registra un venduto di creme per il 70%, con un 13% di aumento.
In continuità con la rilevazione GFK 2009, la farmacia raccoglie il consumatore evoluto, dalle esigenze complesse e sensibile al valore cosmetico: novità, tecnologia, qualità. Si tratta di persone con buona disponibilità economica, alto spendenti, che inseriscono la cura della persona in un progetto di vita seguito con costanza, in cui la bellezza non è fine a se stessa ma espressione di benessere. Questi consumatori apprezzano proposte a elevato valore aggiunto, anche certificato, e riconoscono il valore del sapere esperto del farmacista.
Le considerazioni conclusive dello studio riguardano due sfide fondamentali. In primo luogo agire per mantenere il prestigio di presidio della salute e del benessere che la farmacia sa offrire, per un’esperienza di acquisto quasi consulenziale in un luogo in cui non manca un assortimento di qualità, raffinato e trendy. Il secondo aspetto riguarda l’attenzione all’evoluzione dell’erboristeria: di questo canale in crescita, che ha saputo intercettare la consapevolezza del consumatore, sarà importante valutare gli aspetti di sovrapposizione con la farmacia e quelli distintivi.