Con l’arrivo della primavera, temperature in aumento e giornate più lunghe si ha una grande voglia di rinnovarsi e alleggerirsi, ma occorre prendere qualche precauzione per evitare piccoli disturbi come vesciche, mal di gola, mal di schiena e ritenzione idrica. Per questo Assosalute ha messo a punto alcuni consigli per evitare disturbi o gestirli grazie ai farmaci da automedicazione

L’arrivo della bella stagione è un momento di grande rinnovamento: si ha desiderio di togliersi di dosso maglie pesanti, optare per sandali, pantaloni attillati e acquistare nuovi capi. Vanno tuttavia assunte alcune precauzioni per evitare piccoli disturbi. In tal senso Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, ha prodotto un piccolo ‘vademecum’ per scongiurare l’insorgenza di disturbi come vesciche, mal di gola o altro, o gestirli eventualmente grazie ai farmaci da automedicazione, contrassegnati dal bollino rosso che sorride sulla confezione.

Le scarpe

I consigli di Assosalute partono dalle scarpe: del resto si sa che indossare scarpe nuove, ancor più se senza calze, può provocare fastidiose vesciche. Il suggerimento è quindi quello di indossarle inizialmente per brevi tratti, evitando lunghi tragitti. In caso di vesciche, utilizzare scarpe comode che evitino ulteriori frizioni sulla parte lesa, pulire con cura la vescica e non bucarla per scongiurare infezioni. Attenzione inoltre ai tacchi alti alti, da usare con moderazione per evitare problemi alla colonna vertebrale, con conseguenti mal di schiena, o l’insorgenza di borsiti, un’infiammazione di una “borsa”, un piccolo sacco che si trova tra muscoli e/o tendini all’interno di un’articolazione, spesso degli arti inferiori. Dunque via libera ai tacchi, purché non troppo alti.

In caso di disturbi, è una buona pratica utilizzare i farmaci di automedicazione per controllare il dolore e l’infiammazione, sia in caso di mal di schiena sia di borsite. In quest’ultimo caso, nelle forme più gravi e persistenti, tuttavia, occorre sempre verificare con il medico lo stato di salute dell’articolazione interessata.

Sbalzi di temperatura

Via libera al cambio di stagione con le belle giornate, ma attenzione agli sbalzi di temperatura, tipici di questo periodo. Ad anomale giornate di caldo fanno spesso seguito bruschi cali termici e colpi d’aria che possono causare raffreddore, mal di gola e, talvolta, qualche linea di febbre. Attenzione dunque alle correnti d’aria, anche all’eccessivo uso di aria condizionata per evitare problemi delle vie respiratorie. Non solo: il freddo potrebbe avere ricadute anche sull’apparato muscolare, con la comparsa, ad esempio, di fastidiosi torcicollo.

Nel caso in cui i sintomi dovessero comparire: per forme lievi di faringite si possono impiegare sostanze ad azione balsamica o antisettici e disinfettanti del cavo orale, capaci di avere un’azione di contrasto a eventuali microorganismi. Si tratta di medicinali disponibili in diverse modalità: dalle pastiglie ai colluttori agli spray. Per le forme più severe, si possono impiegare anche farmaci ad azione antinfiammatoria e analgesica.

Per il raffreddore, via libera a sostanze balsamiche e decongestionanti nasali per uso topico, anche in associazione a principi attivi ad azione antinfiammatoria. I rimedi al torcicollo sono diversi e, nei casi di dolore e rigidità muscolare, è possibile ricorrere a farmaci ad azione antinfiammatoria o a miorilassanti muscolari.

Indumenti attillati e ritenzione

Altri problemi possono insorgere con l’utilizzo di indumenti troppo aderenti che se troppo fascianti bloccano la circolazione favorendo l’insorgenza di ritenzione idrica su gambe e glutei. Tra i rimedi possibili, abbigliamento più comodo, ma in caso di gambe gonfie e ritenzione anche i farmaci di automedicazione possono essere di grande aiuto per la circolazione, sia somministrati direttamente nell’area in cui la circolazione è difficoltosa o in assunzione per bocca. La combinazione di diverse sostanze ad azione flebotonica, ad esempio, può agire positivamente anche sul quadro vascolare, poiché ci sono farmaci che possono nutrire le cellule della parete di vene e capillari, oltre che indurre la riduzione dei radicali liberi e dei mediatori dell’infiammazione, tutti elementi che peggiorano la situazione.