La carenza di un farmaco si determina quando l’azienda titolare dell’Autorizzazione all’immissione in commercio Aic, di un determinato medicinale non può assicurarne la fornitura, con la conseguente irreperibilità dello stesso sull’intero territorio nazionale.

Il problema può avere carattere temporaneo o permanente e può essere ricondotto a diverse criticità in capo al titolare dell’Aic – dall’irreperibilità del principio attivo a problematiche connesse a produzione, problemi di carattere regolatorio, scelte commerciali dello stesso titolare Aic – ma anche a fenomeni imprevedibili come un’emergenza sanitaria, l’improvviso aumento delle richieste o criticità di carattere geopolitico.

Il fenomeno delle carenze rappresenta un problema sanitario estremamente delicato e rilevante, in particolare per pazienti con patologie croniche, che ha subito un’impennata a livello globale negli ultimi anni, rischiando di compromettere la continuità terapeutica di molti pazienti.

Gli strumenti messi in campo in Italia per contrastare le carenze

A livello nazionale, il Decreto Legislativo n.219/2006 stabilisce l’obbligo, per i titolari di Aic, di comunicare tempestivamente qualsivoglia carenza, indisponibilità o cessazione della commercializzazione, sia essa temporanea o permanente.

Tuttavia, alla luce dello scenario in atto, l’Agenzia italiana del Farmaco – AIFA, ha previsto l’autorizzazione all’importazione di farmaci analoghi dall’estero per tamponare temporaneamente l’irreperibilità dei medicinali sul territorio nazionale.

Il progetto sperimentale della regione Marche

Lo scorso 10 luglio la Giunta regionale delle Marche ha approvato la delibera di giunta dell’8 luglio n. 1034 relativa ad un progetto sperimentale per la gestione centralizzata dei farmaci carenti, con l’obiettivo di garantire una risposta efficiente e tempestiva su tutto il territorio regionale.

Centralizzare tutte le fasi del processo

Il progetto prevede difatti una centralizzazione di tutte le fasi del processo attraverso l’istituzione di un canale unico a livello regionale per la richiesta, l’approvvigionamento e la distribuzione dei farmaci importati.

In questo modo, sarà possibile assicurare equità nell’erogazione su tutto il territorio marchigiano riducendo al contempo i tempi di attesa per la fornitura e i costi a carico del SSN relativamente all’importazione e al prezzo di acquisto.

Rafforzare l’equità nell’accesso ai farmaci sul territorio

L’iniziativa «rientra nell’impegno della Giunta volto a garantire ai cittadini il diritto alla salute e alla cura, anche tramite il rafforzamento dell’equità nell’accesso ai farmaci sul territorio regionale, pur in situazioni di emergenza o scarsità.  Poniamo un ulteriore tassello nel percorso di ammodernamento della sanità e di potenziamento dei servizi a beneficio dei cittadini» ha dichiarato in una nota Filippo Saltamartini, Vicepresidente e Assessore alla Sanità delle Marche.