L’attuale conflitto in Ucraina ha riportato alla ribalta il rischio di carenze di farmaci in Italia. A fronte di questa preoccupazione, Aifa ha ribadito che la situazione risulta sotto controllo e viene costantemente monitorata

Numerose possono essere le cause che determinano la carenza sul mercato di un determinato farmaco: l’irreperibilità del principio attivo, eventuali problematiche legate alla produzione, provvedimenti di carattere regolatorio, imprevisti incrementi delle richieste di un determinato medicinale, o emergenze sanitarie o di altro tipo.

Alla luce del conflitto in Ucraina il rischio di carenze di farmaci, sul mercato italiano, è tornata improvvisamente alla ribalta. Di fronte a questo allarme, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha provveduto a ribadire che la situazione è attualmente sotto controllo, come facilmente riscontrabile nell’apposita sezione del sito dell’Agenzia, e che, alla luce del costante monitoraggio che Aifa conduce, non risultano attualmente presenti rischi di emergenze.

Gli strumenti messi in campo in caso di carenze

Allo stesso tempo, Aifa ha precisato inoltre che, laddove dovessero verificarsi carenze relative a un medicinale per il quale non sono già presenti sul mercato alternative terapeutiche, vengono attivati strumenti a tutela dei pazienti, d’intesa con le Regioni e con tutti gli attori della filiera del farmaco. In questo modo è possibile prevenire le mancanze in molti casi riconducibili a indisponibilità locali, per le quali i servizi farmaceutici regionali forniscono tempestivo supporto ai pazienti.

L’Agenzia ha ribadito inoltre che l’Italia lavora per la prevenzione delle carenze di medicinali secondo un modello riconosciuto a livello internazionale come un’eccellenza, tanto che ha portato l’Agenzia alla guida della Joint Action europea contro le carenze.