La regione Lazio ha approvato una legge regionale sulla celiachia. L’associazione Italiana Celiachia Lazio (AIC Lazio) ha espresso profonda soddisfazione definendo il provvedimento come un traguardo atteso che segna un significativo passo avanti nell’inclusione e nel miglioramento della qualità di vita delle persone celiache nel Lazio.
Sono oltre 26.854 le persone celiache diagnosticate nel Lazio, che si conferma la seconda regione italiana per numero di diagnosi, rappresentando circa il 10,1% del totale nazionale.
Tuttavia, la condizione è sotto-diagnosticata: si stima che il numero reale dei pazienti possa essere significativamente superiore, raggiungendo circa il 2% dell’intera popolazione.
Il nuovo disegno di legge aiuterà le persone celiache ad affrontare le sfide quotidiane che la celiachia pone.
Queste le misure introdotte dalla nuova legge:
- saranno stanziati di 400 mila euro per il 2025, 450 mila euro per il 2026 e altrettanti per il 2027. Inoltre, sarà incentivato l’utilizzo di buoni nella grande distribuzione, con la possibilità di mutuo utilizzo anche in altre Regioni, garantendo maggiore libertà e accessibilità all’acquisto di alimenti senza glutine;
- verranno erogati 100 mila euro annuali per il biennio 2025-27 destinati alla coltivazione di cereali senza glutine;
- saranno implementati la formazione per il personale sanitario e i corsi specifici sulla celiachia, elementi cruciali per migliorare la diagnosi e la gestione della patologia;
- verrà istituito uno sportello informativo presso ogni ASL, oltre a un tavolo tecnico permanente;
- continuerà la collaborazione con AIC Lazio per garantire un monitoraggio costante e un’implementazione efficace delle nuove disposizioni.
«Oggi è un giorno di grande orgoglio per l’Associazione Italiana Celiachia Lazio e per tutte le persone celiache della nostra regione– ha dichiarato Angelo Mocci, presidente di AIC Lazio APS- questa legge non è solo un atto normativo, ma un simbolo tangibile del frutto della collaborazione tra la società civile e le istituzioni verso le esigenze di una comunità che merita piena inclusione e qualità di vita. In tutto l’iter legislativo abbiamo dato il nostro contributo, ritenuto fondamentale dalla compagine istituzionale del Consiglio Regionale del Lazio, che ringraziamo per sensibilità e impegno, e continueremo a monitorare l’implementazione della legge con la massima dedizione, lavorando affinché il Lazio diventi un modello da seguire per lo sviluppo di normative analoghe in altri territori. L’opportunità del mutuo utilizzo dei buoni, in particolare, rappresenta un passo avanti epocale che faciliterà enormemente la vita delle nostre persone celiache».
Al fine di migliorare la qualità della vita delle persone celiache sono necessari una diagnosi precoce il mantenimento di un’alta attenzione scientifica.
«La celiachia non è una semplice intolleranza, ma una patologia autoimmune che richiede una diagnosi tempestiva e un rigido regime alimentare– ha ricordato Italo De Vitis, presidente Comitato Scientifico AIC Lazio- è fondamentale non abbassare la guardia: la sottodiagnosi è ancora un problema significativo, e si stima che per ogni caso diagnosticato ce ne siano molti altri non ancora individuati. Questa legge, favorendo la formazione e l’informazione, potrà contribuire a ridurre questo gap diagnostico, garantendo a più persone l’accesso alle cure e al supporto necessari».
«È cruciale mantenere alta l’attenzione sul rigore nelle etichettature dei prodotti senza glutine e sulla corretta informazione ai consumatori– ha aggiunto Gianmarco Giorgetti, Ospedale S. Eugenio e Comitato Scientifico AIC Lazio – La patologia celiaca è complessa e richiede una gestione attenta. La Legge Regionale rappresenta un passo avanti importante per sensibilizzare la popolazione e i professionisti della salute sulla necessità di una diagnosi accurata e di una gestione appropriata della dieta senza glutine, unica terapia per la celiachia. Le azioni messe in campo da AIC Lazio anche sul fronte della ristorazione rappresentano un avamposto di inclusione e di qualità della vita oltre che della salute dei celiaci».