Covid-19: raccomandazioni Aifa sui farmaci per la gestione dei pazienti a casa

Per fare chiarezza Aifa ha pubblicato lo scorso 14 dicembre un aggiornamento delle raccomandazioni sull’utilizzo dei farmaci per la gestione domiciliare del Covid-19. Le raccomandazioni sono suddivise in 3 sezioni: farmaci sintomatici; farmaci da utilizzare solo in specifiche fasi della malattia e farmaci non raccomandati per la gestione del Covid-19

Alla luce dei risultati della ricerca circa i farmaci da utilizzare per il trattamento domiciliare dell’infezione da SARS-CoV-2, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato lo scorso 14 dicembre delle raccomandazioni che mirano a fare chiarezza e si dividono in tre sezioni. Esse comprendono i farmaci sintomatici, i farmaci da utilizzare solo in specifiche fasi della malattia e i farmaci non raccomandati per la gestione del Covid-19.

I farmaci sintomatici

Nella prima sezione, dedicata ai farmaci sintomatici, Aifa raccomanda l’utilizzo di paracetamolo e Fans in caso di febbre e dolori articolari, a meno che non vi sia una chiara controindicazione al loro utilizzo. Per altri medicinali, l’agenzia rimanda la decisione a un parere clinico.

CovidLinee guida gestione domiciliare

Gli anticorpi monoclonali

Nel novero dei farmaci da utilizzare in specifiche fasi della malattia, vengono elencati in primis gli anticorpi monoclonali. Ad oggi, in Italia, i monoclonali disponibili sono: l’associazione casirivimab/imdevimab, l’associazione bamlanivimab/etesevimab e il sotrovimab. La popolazione candidabile al trattamento è rappresentata da soggetti di età pari o superiore a 12 anni, con un peso di almeno 40 kg, positivi al SARS-CoV-2, non ospedalizzati e non in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve-moderato a rischio di sviluppare una forma grave di infezione.

L’utilizzo dei monoclonali potrebbe presentare fattori di rischio per soggetti over 65, affetti da patologie croniche come il diabete mellito non controllato, l’insufficienza renale cronica, l’indice di massa corporea superiore a 30, un’immunodeficienza primaria o secondaria, una broncopneumopatia cronica ostruttiva, un’epatopatia cronica, emoglobinopatie, patologie del neurosviluppo o neurodegenerative.

Si ricorda inoltre che gli anticorpi monoclonali devono essere somministrati in uno stadio iniziale di malattia, e non oltre i sette giorni dall’insorgenza dei sintomi, a meno che non si tratti di soggetti con immunodeficienza che presentino sierologia per SARS-CoV-2 negativa e prolungata positività al tampone molecolare.

I corticosteroidi

L’utilizzo dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti ospedalizzati con malattia grave che necessitano di un supplemento di ossigeno. Aifa sottolinea che l’utilizzo in una fase iniziale di malattia potrebbe avere effetti negativi sulla risposta immunitaria sviluppata. Il loro utilizzo domiciliare è raccomandato solo nei casi in cui i pazienti presentino fattori di rischio verso forme severe di infezione, in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia e qualora non sia possibile l’immediato ricovero a causa del congestionamento delle strutture ospedaliere. Occorre tuttavia sottolineare che in soggetti affetti da patologie croniche l’utilizzo del cortisone può determinare importanti eventi avversi che rischiano di complicare il decorso della malattia virale.

Le eparine

L’uso delle eparine nella profilassi da eventi trombo-embolici nel paziente con infezione respiratoria acuta e ridotta mobilità è raccomandato dalle principali linee guida e deve continuare per l’intero periodo dell’immobilità. “L’utilizzo delle eparine non è invece raccomandato nei soggetti non ospedalizzati e non allettati a causa dell’episodio infettivo, in quanto non esistono evidenze di benefici clinici in questo setting di pazienti / fase di malattia” si legge nel documento Aifa.

I farmaci non raccomandati

L’ultima parte del documento Aifa è dedicato ai farmaci non raccomandati per il trattamento del Covid-19. In prima linea in questa sezione gli antibiotici, non raccomandati a meno che non ci sia evidenza di un’infezione batterica in atto; allo stesso modo non viene raccomandato l’utilizzo di idrossiclorochina o di clorochina, né come trattamento preventivo né come trattamento curativo. Non raccomandata infine l’assunzione di: lopinavir/ritonavir o darunavir/ritonavir o cobicistat né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione.