Il diabete è una vera e propria pandemia silente con costi umani ed economici crescenti. Basti pensare che a livello UE i soggetti con patologia sono 31,6 milioni – un numero destinato a raggiungere i 33,2 milioni entro il 2030 – con un impatto (nel 2021) pari a 104 miliardi di euro sui sistemi sanitari; una risposta efficace non può che essere sistemica e coordinata.
Partendo da queste premesse, si è svolto a Roma l’EUDF Italia Forum 2025, promosso da EUDF Italia e dallo European Diabetes Forum. L’evento, tenutosi presso l’Europa Experience “Davide Sassoli”, ha riunito istituzioni, comunità scientifica, associazioni di pazienti e stakeholder per elaborare un Documento di indirizzo destinato a tradursi in azioni concrete.
La gravità della crisi e il margine di risparmio
La necessità di un intervento strutturale è ribadita dai dati drammatici: ogni anno, oltre 686 mila persone muoiono nell’UE per cause correlate al diabete, una cifra equivalente a una persona ogni 46 secondi. A preoccupare è anche la crescente incidenza giovanile, con 295 mila giovani e adolescenti affetti da Diabete di Tipo 1 e Tipo 2 nell’area europea.

Come evidenziato dai promotori del Forum, la gestione clinica inadeguata è la principale voce di costo: il 75% della spesa è infatti imputabile a complicanze potenzialmente evitabili. Questa statistica non è solo un dato economico, ma un potente invito all’azione: una diagnosi precoce e una buona gestione di malattia, contribuendo a ridurre significativamente i costi, favoriscono la resilienza e la sostenibilità dei sistemi sanitari.
I 7 pilastri per la governance del diabete
EUDF Italia, che si configura come un think tank nazionale di ispirazione internazionale, ha raccolto il lavoro di 7 Strategic Forum tematici in un Documento strategico che definisce le linee di indirizzo per un modello di governance innovativo, integrato e sostenibile.
I sette ambiti di intervento strategico sono:
- “Obesity & Lifestyle Strategies”: Rafforzamento della prevenzione primaria e secondaria;
- “Data & Register”: Valorizzazione del potenziale dei dati sanitari e dei registri clinici come infrastruttura strategica;
- “Self-care, Technology, Digitalization”: Sfruttare la trasformazione digitale per una medicina predittiva e personalizzata;
- “Disease Modifying Therapies (DMTs)”: Accesso facilitato a terapie innovative con potenziale modificativo della malattia;
- “Type 1 Diabetes”; “Diabetes & Ageing”; “Integrated Care”: Modelli di presa in carico basati sull’integrazione dei servizi e sull’interdisciplinarietà.
Come sottolineato dal Professor Angelo Avogaro, Coordinatore EUDF Italia, il documento «testimonia l’impegno condiviso di esperti, associazioni, società scientifiche e istituzioni verso un modello di sanità più equo, sostenibile e vicino ai bisogni delle persone».
La necessità di un ripensamento totale
L’impegno di EUDF Italia si inserisce in una visione europea.
Il Professor Stefano Del Prato, Presidente EUDF, ha rimarcato che «l’incalzare di una malattia così diffusa e l’impatto che esercita sulla qualità di vita dell’individuo e sull’impegno economico e sociale richiedono che tutte le componenti si sforzino per ripensare a una gestione della malattia rinnovata, più efficace e più razionale».

L’obiettivo finale del Forum è favorire l’allineamento tra le politiche sanitarie europee, nazionali e regionali, valorizzando l’autonomia della persona con diabete e promuovendo strategie efficaci di screening e stili di vita salutari come strumenti centrali di prevenzione e salute pubblica.
Focus sulle aree interne
Particolare attenzione è stata assegnata alla gestione delle aree interne che – in Italia – ricomprendono 4 mila comuni per 13,5 milioni di cittadini, di cui 1,2 milioni con diabete. Si tratta di aree lontane da centri diabetologici in cui è più elevato il rischio di scompenso con conseguenti ospedalizzazioni evitabili.
In tal senso l’obiettivo è puntare ad un efficace modello di prossimità, in linea con il DM77/2022, per garantire equità, accessibilità e qualità delle cure e quindi ridurre le complicanze della patologia in particolare negli anziani e nei fragili con diabete tipo2, gli accessi in Pronto Soccorso e favorire percorsi educativi.
Estendere lo screening
Un ulteriore punto di grande rilievo è relativo all’estensione dello screening così come previsto dalla legge 130/2023 (per diabete e celiachia). Dopo la fase pilota in 4 regioni che ha portato ad importanti risultati, occorre una implementazione armonizzata in tutte le regioni, con screening disponibili in punti vaccinali o presso gli ambulatori pediatrici e l’invio al centro diabetologico pediatrico (supportato dal coinvolgimento dello psicologo e della rete scolastica) entro 72 ore dal referto. In tal senso il principale obiettivo è ridurre di almeno il 50% la chetoacidosi.
Molto interessante infine il progetto europeo sui ‘digital twins’ (che si concluderà nel 2029) che consentirà di predire lo sviluppo di complicanze e quindi procedere con eventuali aggiustamenti di terapia.
I premi Agostino Consoli
L’evento ha avuto anche un momento istituzionale di alto valore con l’istituzione dei Premi EUDF Italia, dedicati alla memoria del professor Agostino Consoli, primo Coordinatore e co-fondatore di EUDF Italia, recentemente scomparso.
La prima edizione dei premi è stata conferita alla professoressa Gloria Formoso, per la profonda dedizione alle persone con diabete e per garantire la continuità ideale e scientifica della Scuola di Chieti (di cui fu allieva del Prof. Consoli); al professor Gian Paolo Fadini, per l’impegno nella digital health e per l’eccellenza scientifica nel delineare il quadro attuale del diabete in Italia; al progetto JACARDI (coordinato dall’ISS), per il ruolo nello studio dei determinanti sociali della salute, nella promozione dell’equità (anche di genere) e nella valorizzazione della diversità culturale ed etnica.


