Buone notizie arrivano per le farmacie rurali: come annunciato infatti l’11 aprile dal Ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le politiche di coesione Tommaso Foti è stato pubblicato l’avviso a sostegno delle farmacie rurali (nell’ambito della Missione 5, Componente 3, Investimento 2 del Pnrr).
L’avviso, come spiegato sul sito della Struttura di missione, “destina circa 81 milioni del Pnrr a sostegno di questi importanti presidi territoriali, per migliorarne la capacità operativa e tecnologica, con l’obiettivo di offrire servizi sanitari di prossimità più efficienti ai cittadini”.
Il nuovo avviso, e relativi obiettivi, sono stati raccontati anche nel panel dal titolo Il rilancio della sanità territoriale e le novità per il sostegno della farmacia rurale (a cura di Cosmofarma e in collaborazione con Sunifar/Fondazione Francesco Cannavo’).
All’incontro, era presente anche Stefano Vicalvi, Direttore Generale Ufficio V, che ha spiegato come “la filosofia che ha accompagnato la pubblicazione del nuovo avviso è stata quella di semplificare l’accesso al finanziamento, il bando precedente ha presentato alcune complessità dovute alla piattaforma, alla gestione della documentazione e alla rendicontazione finale, che speriamo di aver risolto”.
L’obiettivo del bando 2025 è il finanziamento di 1500 nuove farmacie entro il 30 giugno 2026(duemila entro l’anno) e viene anche estesa la platea dei beneficiari, per includerle tutte (non solo farmacie rurali sussidiate), coinvolgendo anche farmacie rurali ubicate in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e in frazioni o centri abitati con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti ricadenti all’interno di Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti.
Resta la possibilità, per le farmacie già finanziate col precedente bando, di partecipare per nuovi ambiti, ma le farmacie conteggiate nel target precedente non parteciperanno al conteggio del target 2025.
Il contributo massimo previsto è di 44.260 euro per farmacia, il fondo pubblico copre fino al 66% del progetto (è previsto un cofinanziamento privato obbligatorio per almeno 1/3 dell’importo richiesto).
La domanda per il finanziamento dovrà includere un piano dettagliato delle attività, una specifica degli ambiti di intervento scelti e una dichiarazione di conformità ai requisiti DNSH secondo le linee guida del PNRR. Gli ambiti di intervento riguardano l’ottimizzazione della dispensazione del farmaco, la presa in carico del paziente cronico e l’erogazione di prestazioni sanitarie di primo e secondo livello (tra cui servizi di telemedicina e diagnostica remota, analizzatori di sangue/urine e dispositivi medici, spazi riservati per consultazioni).
Aggiornato è anche il sistema di presentazione delle domande, ovvero una piattaforma digitale avanzata sviluppata in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti.
Tra gli obiettivi complessiva della misura, il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari delle aree rurali, l’ottimizzazione della gestione e del monitoraggio delle risorse Pnrr, il rafforzamento della trasparenza e della rendicontazione.
La discussione nell’ambito di Cosmofarma ha ovviamente inquadrato anche il fondamentale contributo che le oltre settemila farmacie rurali garantiscono in tutto il Paese, rappresentando un presidio di riferimento tanto più dove le strutture sanitarie sono lontane (nel 44,6% dei casi la distanza della farmacia dell’ospedale tocca i 20 km, nel 34,8% fino a 10 km).
“Buttare il cuore oltre l’ostacolo” – come indicato da Gianni Petrosillo, Presidente Sunifar – sembra essere la normalità per i titolari posto che il 71,8% di essere resta aperta oltre quaranta ore a settimana, per garantire sempre ai clienti i servizi di cui hanno bisogno in contesti dove talora gli abitanti non arrivano nemmeno al migliaio di persone.
Anche le rurali, ovviamente, si confrontano con le sfide che le colleghe “non rurali” devono governare, facendo la loro parte nella più generale strategia chiave che “punta a unire innovazione digitale e supporto ai territori per una sanità più accessibile e diffusa”.
Se come antidoto alla desertificazione sanitaria, le farmacie rurali fanno già molto, c’è poi il tema della più generale riscrittura del ruolo della farmacia che, come auspicato da Marco Cossolo, presidente Federfarma, dovrebbe transitare nello “spostamento del ruolo da attività commerciale – che era più evidente che sostanziale- al divenire qualcosa di sempre più vicino a un soggetto clinico ambulatoriale”.
Ma, a quanto pare, la speranza è che le farmacie nei comuni rurali possano contribuire a vari livelli anche a quel “diritto alla restanza”, compreso un fisiologico ricambio generazionale alla loro guida, che ha riflessi importanti in un Paese dove interi territori perdono capitale umano per mancanza di opportunità e inverno demografico.
Alla discussione sul rilancio e le nuove misure hanno preso parte anche Andrea Mandelli, presidente FOFI; Annalisa Mandorino, Segretario Generale Cittadinanzattiva; Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente Fondazione Francesco Cannavo’; il Sottosegretario di Stato alla salute, Marcello Gemmato.


