“Salite a bordo perché la sfida è oggi”. Con queste parole Luigi D’ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò, si rivolge ai colleghi rurali per spronarli a non lasciarsi sfuggire la seconda occasione di ottenere i fondi stanziati dal governo per costruire la farmacia del futuro negli angoli più remoti d’Italia e nelle aree marginali dove spesso la farmacia rappresenta l’unico punto di accesso all’assistenza e alle cure.

L’obiettivo è il rafforzamento della dotazione tecnologica della farmacia, nell’ottica di ampliare i servizi e le prestazioni sanitarie offerte alle proprie comunità di riferimento. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), infatti, destina 81,5 milioni di euro per il potenziamento dei servizi sanitari di prossimità nei Comuni con meno di 5  abitanti, con particolare Focus sulle possibilità previste dalla “Farmacia dei servizi”.

Il bando 2025 è il secondo e vi possono partecipare tutte le farmacie rurali, non solo quelle sussidiate (come era invece nel primo), e anche chi avesse già partecipato al precedente del 2021, purché le richieste riguardino ambiti di intervento diversi da quelli già oggetto di finanziamento. La proposta progettuale finanziabile prevede, infatti, la realizzazione di uno o più dei tre seguenti ambiti di intervento: 1) Ottimizzazione dell’efficace dispensazione del farmaco 2) Partecipazione alla presa in carico del paziente cronico 3) Prestazione di servizi di primo e secondo livello, operabile anche nell’ambito di assistenza domiciliare e telemedicina.

La procedura “a sportello” è partita il 22 aprile scorso e resterà attiva fino al 30 giugno 2025, ma la prima scadenza inderogabile è il 10 giugno, data entro la quale occorre registrarsi all’apposito portale pena rimanere esclusi (www.strutturapnrr.gov.it). La domanda va quindi completata e inviata entro il 30 giugno (ore 23.59). È quindi un’opportunità da cogliere in tempi rapidissimi. Va sottolineato che l’accesso ai finanziamenti è subordinato all’ordine cronologico di iscrizione, e avranno priorità le farmacie che non hanno partecipato al primo bando, nel 2021.

La velocità di adesione, quindi, gioca un ruolo importante. Essenziale anche non commettere errori procedurali.  Per esempio, i file excel degli allegati vanno solo compilati e non modificati o rifatti in alcun altro modo, raccomanda Giovanni Petrosillo, presidente del Sunifar, Sindacato Unitario dei Farmacisti rurali, che si è prodigato in ogni modo per promuovere il progetto del PNRR a favore delle farmacie rurali e per far sì che il maggior numero possibile di colleghi riescano ad accedere ai fondi stanziati.

Federfarma ha reso disponibile un servizio di supporto dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.00 alle 17.30, raggiungibile tramite i seguenti numeri telefonici: 06-77268432, 06-77268434 e contattabile via mail all’indirizzo avviso.rurali@federfarma.it. La Fondazione Cannavò, in linea con la sua funzione di erogatore di Corsi di aggiornamento per valorizzare la formazione del farmacista, ha predisposto 4 corsi ECM FAD propedeutici che rispondono ai requisiti di formazione obbligatoria previsti dal Bando PNRR, il cui costo potrà essere rimborsato tramite l’accesso ai fondi stessi.

Il contributo pubblico erogabile per ciascuna farmacia rurale è pari ai due terzi del costo totale dell’investimento e non può superare l’ammontare massimo di 44.260,00 per singola farmacia (totali per chi abbia partecipato a entrambi i bandi). La compartecipazione da parte delle farmacie, quindi, risulta essere pari a un terzo dell’ammontare complessivo dell’investimento. Sono finanziabili anche gli interventi/dispositivi già in dotazione e che siano stati acquistati a partire dal 1° febbraio 2020.

L’accesso ai finanziamenti prevede varie fasi che vanno dalla valutazione dei requisiti necessari all’elaborazione di progetti conformi alle direttive del bando, alla compilazione e presentazione della documentazione di adesione, fino ad arrivare alle fasi successive di implementazione degli interventi e, non ultima, alla corretta rendicontazione delle spese. Può essere quindi molto utile farsi aiutare. Esistono società solide e affidabili che offrono supporto in questo delicato e complesso processo. Tuttavia Federfarma ha il dovere sindacale di fornire tutti gli strumenti necessari per le farmacie che intendono affrontare il bando in autonomia senza ulteriori costi.

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