Ribalta per confrontarsi su temi importanti e innovativi ma anche contesto perfetto per lanciare la volata a strumenti che meritano di essere conosciuti di più: il riferimento va a FarmacistaPiù 2025, che ha aperto i battenti a Bologna con la sua dodicesima edizione, al fine di offrire “uno spazio di dibattito sulle prospettive della sanità italiana, promuovendo modelli organizzativi innovativi basati su tecnologie digitali, ottimizzazione delle risorse e strategie di prossimità”.
Ma anche l’attitudine “di servizio” non manca, come ha dimostrato l’incontro “Fasifar si presenta”, promosso proprio ai fini di un approfondimento di merito su finalità e obiettivi del Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i dipendenti da Farmacie Private.
Non è una novità di per sé in quanto il Fondo è stato costituito nel 2022 dalle parti sociali Federfarma, Filcams- Cgil, Fisascat-Cisl e UilTuCS, nasce in attuazione di quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di lavoro per i dipendenti da Farmacia Privata ed è iscritto all’Anagrafe dei Fondi Sanitari presso il Ministero della salute.
Tuttavia, come sottolineato anche negli interventi di Marco Cavarocchi, consigliere di Fasifar, e Mirco Ceotto, presidente Fasifar (il panel è stato introdotto da Sigismondo Rizzo, Componente comitato centrale FOFI), ci sono ancora molti margini per illustrare i vantaggi del Fondo che offre prestazioni che si concretizzano in visite specialistiche e accertamenti diagnostici, prestazioni odontoiatriche, prestazioni di prevenzione, pacchetto maternità, grandi interventi chirurgici, protesi acustiche e ortopediche, fisioterapia.
Possono usufruire delle sue prestazioni, i lavoratori dipendenti da farmacie private, assunti a tempo indeterminato con contratto a tempo pieno e parziale (compresi i quadri e gli apprendisti).
Attualmente, secondo i dati divulgati nell’ambito dell’incontro, le farmacie private iscritte in copertura sono il 66%, mentre la quota di dipendenti di farmacie private iscritti in copertura tocca il 77%.
Secondo Ceotto, le farmacie in copertura “non sono esageratamente tante ma non sono neanche poche”, tenendo anche presente il fatto che “molti non hanno dipendenti o hanno collaboratori, quindi non sono tenute ad esprimersi. Quindi stiamo coprendo una platea di farmacie molto interessante” mentre la quota dei dipendenti viene definita “un buon dato, abbiamo una copertura molto generalizzata, certo si può fare meglio, so che ci sono intere aree che hanno qualche problema”.
Sulle prestazioni, invece, il panorama delle richieste vede una siffatta distribuzione: visite e accertamenti 72%; odontoiatria 16%; prevenzione 9%; indennità sostitutiva 1,5%; altre prestazioni 1,5.
La “salute” del Fondo è anche vincolata, come ovvio, al tema della contribuzione che, se assente, “rischia di diventare un boomerang” (per il finanziamento dell’assistenza sanitaria integrativa è dovuto un contributo pari a 13 euro mensili, per dodici mensilità e non computabile nel TFR, a carico del datore di lavoro). All’orizzonte c’è anche il tema dell’aumento della soglia del 20%, ovvero la percentuale minima che i fondi sanitari devono erogare, in merito alle prestazioni cosiddette integrative del SSN.
Ora, ha affermato Ceotto: “Si sta ragionando tramite un particolare monitor del Ministero della Salute e del Ministero del Lavoro di aumentare questa cifra, quindi con molta probabilità nei prossimi tempi i fondi sanitari tutti, compreso il nostro, dovranno occuparsi di modificare le prestazioni e cercare di dare il più possibile prestazioni extra Lea. Questo è quello di cui stanno discutendo al ministero e anche noi al nostro interno per non essere presi in contropiede su questa partita”.
La mission di contribuire all’ampliamento della gamma degli istituti di welfare contrattuale è all’origine del Fondo che vuole quindi farsi conoscere sempre più (se i sindacati arrivano ai titolari, con gli ordini si arriva ai colleghi e ai collaboratori ha affermato Cavarocchi) e contribuire con i suoi servizi alla prevenzione di patologie che, se cronicizzate, finiranno per appesantire e non poco il Servizio sanitario nazionale.