La situazione riscontrata dall’Osservatorio civico relativa al federalismo in sanità è stata presentata da Cittadinanzattiva nel corso di un webmeeting, con la presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza
Il report presentato da Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato e giunto ormai all’ottava edizione, mostra una situazione disomogenea sul territorio nazionale per quanto concerne il federalismo in sanità.
Nel corso del webmeeting di presentazione – che ha visto la presenza del Ministro della salute Roberto Speranza – è stata proposta una lettura del sistema dei Lea, a partire dai pilastri della prevenzione, dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza territoriale. Partendo da queste basi, sono state analizzate alcune delle più evidenti differenze nella risposta dei sistemi sanitari regionali ai bisogni e alle aspettative dei cittadini e del territorio di riferimento.
I dati evidenziano una situazione a macchia di leopardo, con carenze sulle coperture vaccinali in tutto il Paese; nonostante il sud rilevi ritardi sull’adesione agli screening oncologici, inoltre, l’emergenza sanitaria fa rilevare difficoltà di accesso in tutto il Paese.
Durante l’autunno, le Regioni hanno sospeso, in ordine sparso, i ricoveri programmati per veicolare gli sforzi al fine di fronteggiare la pandemia.
Osserva il segretario di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso: “L’epidemia ha rivelato quanto scelte efficaci di politica sanitaria siano in grado di fare la differenza e quanto, per praticarle, non serva andare verso ipotesi di ulteriore autonomia differenziata, ma anzi occorra superare, almeno in emergenza, tutti i limiti di un’azione programmatoria spezzettata al livello regionale“.
“Le disuguaglianze a livello regionale – ha spiegato Roberto Tobia, il segretario di Federfarma – si possono superare soltanto se riusciremo davvero a fare sistema nella rete delle farmacie, nella rete dei medici e degli infermieri. Dobbiamo creare tutte le sinergie necessarie affinché i temi del regionalismo siano superati da quello che potrà essere un nuovo ruolo che la farmacia dovrà avere nel prossimo futuro, che già la norma sui ‘Servizi’, approvata dalla Conferenza Stato-Regioni, ci permette di mettere in atto. Parlo di quei servizi cognitivi che partendo dall’aderenza, diano la possibilità al cittadino di essere curato meglio e allo Stato di risparmiare delle somme ingenti, gli studi effettuati negli ultimi anni lo dimostrano pienamente”.