Fofi sullo sciopero del 23 novembre: la protesta accomuna tutti i professionisti della salute

Secondo il presidente della Fofi, la mobilitazione del 23 novembre ha rappresentato la denuncia di tutti i professionisti della salute, che non vogliono che il 40° anniversario del Ssn coincida con la sua disgregazione

“La riuscita dello sciopero indetto dai medici del Servizio Sanitario Nazionale segnala in modo inequivocabile che siamo giunti a un punto di rottura nella Sanità italiana” dice il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli. “Non si è trattato soltanto di rivendicare il rinnovo di contratti fermi da un decennio o la rimozione del blocco del turn-over, peraltro non più differibili, ma della denuncia di una sempre crescente divaricazione tra i bisogni reali di salute della collettività, le risorse che vengono destinate alla tutela della salute e gli stessi obiettivi che i Governi si sono posti in questi anni. Che il finanziamento, in termini reali, diminuisca costantemente lo provano i rapporti internazionali come quello recentissimo dell’Ocse e che i Lea non siano effettivamente esigibili in modo omogeneo sul territorio nazionale lo hanno dimostrato anno dopo anno i rapporti di Cittadinanzattiva e le indagini di Istat e Censis. Costanti difficoltà si stanno creando anche in settori della sanità meno noti al pubblico, come l’attività di vigilanza della produzione zootecnica affidata ai veterinari. Se finora gli indicatori di salute hanno retto, lo dobbiamo all’impegno del professionisti nel sopperire a queste carenze”.

Su questo quadro pesano la mancata riorganizzazione dell’assistenza territoriale, che potrebbe sollevare l’ospedale da un numero enorme di accessi impropri, e la mancanza di una prospettiva adeguata per le nuove leve : “Basti pensare al finanziamento delle borse di studio per gli specializzandi che, oltretutto, vengono costantemente impiegati per colmare le carenze degli organici” prosegue Mandelli.

“L’apertura manifestata dal Ministro della Salute è un fatto positivo a cui devono seguire provvedimenti concreti” conclude il presidente della FOFI. “La protesta dei medici è la protesta di tutti i professionisti della salute che non vogliono che il 40° anniversario del nostro Ssn coincida con la sua disgregazione”.