Costruire un sistema farmaceutico sempre più innovativo, efficiente e sostenibile, capace di rispondere alle esigenze di salute dei cittadini attraverso una nuova governance condivisa e un forte investimento in ricerca e sviluppo.

È la rotta tracciata dalla sedicesima edizione del ForumPharma 2025, promosso a Bologna dal 4 al 6 giugno, dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF) con il patrocinio di Aifa, Farmindustria, Assobiotec ed Egualia.

Tre giorni di confronto in cui istituzioni, agenzie regolatorie, professionisti della salute, imprese e pazienti hanno dialogato fattivamente per ripensare il sistema farmaceutico, più efficiente ed efficace, aperto alle nuove sfide, dell’innovazione e delle tecnologie emergenti, in un’ottica di equità e sostenibilità nazionali.

Rinnovare il sistema

Il mondo del farmaco necessita di far dialogare tutti gli stakeholder della filiera: politici, pazienti, agenzie regolatorie, governance regionali e ospedaliere, settore privato come ad esempio le aziende farmaceutiche, operatori sanitari.

«Negli ultimi anni la complessità è aumentata a dismisura – ha dichiarato Armando Genazzani, presidente della SIF nel corso del suo intervento – segnata dall’avvento di nuove tecnologie, di farmaci altamente efficaci per malattie ad alta e bassa prevalenza, di metodiche diagnostiche e biomarcatori che hanno mutato l’intero scenario. Ciò richiede la pianificazione di nuove strategie e di modelli più efficaci, tali da rendere il Sistema Sanitario Nazionale più efficiente e al contempo sostenibile».

Obiettivi che possono essere favoriti anche dalla razionalizzazione della legislazione farmaceutica nazionale, un piano di rinnovo cui sta lavorando il Governo: «Il ruolo della ricerca farmacologica preclinica di base e clinica – ha aggiunto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute – è stato strumentale all’identificazione di nuovi target terapeutici e di farmaci innovativi sia in campo oncologico che nelle malattie rare. Grazie alla ricerca clinica e alla farmacologia si è riusciti a individuare nuovi trattamenti per patologie prima incurabili in queste specifiche aree, resi possibili dall’introduzione di nuovi farmaci». Quali 146 farmaci orfani autorizzati in Italia (113 rimborsati dal SSN), 15 nuovi farmaci orfani autorizzati in Europa nel 2024, 166 sperimentazioni cliniche in Europa (15 con l’Italia come capofila).

«La medicina del futuro – ha precisato l’On. Gemmato – dovrà essere non solo innovativa, ma anche sostenibile e inclusiva, accessibile a tutti, e visionaria. Solo attraverso una stretta collaborazione tra ricerca, industria e politica si potrà continuare a migliorare la vita delle persone e garantire un sistema sanitario forte e sostenibile».

La governance del farmaco

Snellire i processi è anche un obiettivo di AIFA che sta lavorando alla semplificazione delle procedure burocratiche, al fine di rendere la governance del farmaco più rapida, trasparente, equa, con accesso omogeneo ai farmaci su tutto il territorio nazionale.

«Sul piano regolatorio internazionale – ha specificato Robert Nisticò, il presidente – AIFA deve e dovrà essere sempre più protagonista e interlocutore attivo nei tavoli europei. La partecipazione alle decisioni dell’EMA e dell’HMA è fondamentale per rappresentare le esigenze italiane e contribuire a politiche regolatorie efficaci. Negoziamo, ad esempio, il prezzo dei farmaci a differenza di altre agenzie europee, rendendo i nostri prezzi spesso più bassi che altrove. Dobbiamo, inoltre, guardare oltre l’Europa, auspicando alleanze strategiche con i paesi del Mediterraneo per favorire la solidarietà sanitaria e l’accesso ai farmaci. Senza dimenticare l’impegno al contrasto delle carenze di farmaci essenziali, una priorità assoluta per garantire la continuità terapeutica».

Il ruolo e coinvolgimento di AIFA

Pricing, accesso alla rimborsabilità, monitoraggio e governo della spesa farmaceutica sono alcuni dei compiti portati avanti dall’Agenzia.

«AIFA ha sempre condotto il proprio impegno su una leale collaborazione con tutti gli attori del comparto – ha sottolineato Pierluigi Russo, direttore tecnico-scientifico di AIFA – tanto più oggi in vista della riorganizzazione delle sue funzioni strategiche, maggiormente orientate verso un modello centralizzato ed efficiente. Questo modello rappresenta un vantaggio competitivo rispetto ad altri sistemi europei più frammentati, premiante anche in relazione alla crescente competizione internazionale, in particolare dagli Stati Uniti, e delle nuove priorità interne in ambito sanitario e difensivo. Un ruolo chiave nel potenziamento di target e obiettivi di valorizzazione dei modelli centralizzati come quello italiano potrà essere svolto dal nuovo regolamento europeo sull’HTA (Health Technology Assessment), a condizione di investimenti concreti in risorse umane e processi di valutazione tecnico-scientifica».

Il know-how italiano

Il Paese ha l’adeguata expertise anche in ambito industriale, un’importante leva strategica per l’Italia.

«Il settore è pronto a investire – ha concluso Marcello Cattani, presidente di Farmindustria – ma servono regole stabili, tempi certi e una governance condivisa. L’Italia ha le competenze, il know-how e la capacità produttiva per essere protagonista in Europa e nel mondo e i dati sull’export farmaceutico lo confermano. Il comparto ha raggiunto nel 2024 54miliardi di euro, rappresentando oggi una quota crescente del totale delle esportazioni manifatturiere nazionali. Questo dato testimonia il ruolo centrale del settore farmaceutico nell’economia italiana e la sua capacità di crescita e attrazione di investimenti; solo attraverso un approccio sistemico, un’alleanza strutturale tra pubblico e privato ci consentirà di cogliere le opportunità offerte dall’innovazione scientifica e tecnologica e di rendere più sostenibile ed efficiente il sistema salute».

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