Generico o equivalente? Per il cittadino difficile districarsi tra i termini

farmacista e clienteQuello che emerge da una ricerca qualitativa condotta da Sege-Attoma Group per conto di Zentiva, divisione farmaci equivalenti di Sanofi, è proprio questo: una gran confusione di termini per indicare i farmaci off patent da parte dei clienti della farmacia. L’indagine ha preso in esame oltre 300 interazioni tra farmacisti e clienti in 7 farmacie lombarde e da essa i ricercatori hanno individuato le parole chiave utilizzate in questo ambito. Se da un lato il termine “originator”, dalla connotazione positiva, è diffuso in modo abbastanza univoco tra i pazienti, che, al limite, non verbalizzano la richiesta, ma si limitano a indicare di volta in volta la ricetta, l’appunto scribacchiato su un foglietto o la scatoletta, lo stesso non si può dire nel campo degli equivalenti. Da un punto di vista lessicale, infatti, c’è molta più varietà. Così l’equivalente diventa: “l’altro”, “lo stesso”, “l’identico”, “l’uguale”, addirittura la sottomarca. Pochi usano il termine “l’equivalente” e ancora meno si affidano al nome della molecola, per la maggior parte dei clienti della farmacia il farmaco senza più la copertura brevettuale è rimasto “il generico”, termine che presenta quella connotazione di seconda scelta che aziende e istituzioni hanno tentato negli anni di eliminare dall’immaginario collettivo.
A questo punto vien da pensare senza molto successo, sebbene l’indagine sia realizzata su numeri piccoli è indicativa di una tendenza di comportamento. “A distanza di alcuni anni dalla sua introduzione e dopo notevoli sforzi per spiegarne qualità e valore, il farmaco equivalente soffre ancora in Italia di una carenza di conoscenza e di fiducia che ne limita l’utilizzo rispetto alla media europea. A questo contribuiscono alcune barriere lessicali e di comunicazione fra pazienti e operatori del settore salute”, sostiene Marco Grespigna, direttore BU Off Patent & Head of Zentiva Italia.
Nell’ambito dell’indagine, è stato anche osservato che tre volte su cinque il paziente accetta il passaggio da farmaco brand a equivalente, proposto dal farmacista al banco. In questa scelta, svolgono un ruolo di rilievo la comunicazione con il farmacista e il lessico utilizzato. Infatti, se il farmacista è maggiormente propositivo e utilizza determinati termini, la percentuale di pazienti che accetta il passaggio all’equivalente con consapevolezza e fiducia aumenta sensibilmente. Consci di questa posizione di rilievo del farmacista, in Zentiva si è scelto di investire nel progetto “Zentiva Più” per facilitare una diffusione della cultura del farmaco equivalente tra la popolazione.
Tra le iniziative, oltre l’indagine stessa, anche eventi sul territorio che vedono la presenza di Sanofi in prima linea. Un esempio tra i più prossimi in ordine di tempo è l’adesione di Zentiva come sponsor alla trentesima edizione della “Mare e Monti” di Arenzano, storica marcia sulle alture del Beigua, che si terrà il prossimo fine settimana, dal 12 al 14 settembre.