È stata inaugurata nei giorni scorsi a Roma presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS la culla per la vita ninna ho; collocata accanto al Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli, consentirà all’équipe di neonatologi, pediatri e operatori sanitari di accogliere e prendersi cura dei neonati.

La culla per la vita ninna ho è il primo progetto nazionale contro l’abbandono neonatale e l’infanticidio nato nel 2008 da un’idea dalla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS e della Fondazione KPMG Italia ETS, con il patrocinio della Società italiana di neonatologia (Sin) e della Società italiana di pediatria (Sip).

Il progetto da un lato ha l’obiettivo di diffondere la vigente Normativa italiana (DPR 396/2000), che consente alle future mamme, italiane o straniere in grave difficoltà, di partorire in anonimato e sicurezza in tutte le strutture ospedaliere pubbliche. Dall’altro, attraverso l’installazione delle culle termiche all’interno dei principali ospedali, ninna ho offre un’alternativa alle madri che decidono di separarsi dal proprio bambino, rappresentando una speranza per scongiurare gesti disperati come l’abbandono dei neonati per strada o nei cassonetti.

«La Fondazione Francesca Rava è onorata di inaugurare insieme a Fondazione KPMG Italia ETS la culla ninna ho al Policlinico Gemelli – ha dichiarato la presidente Mariavittoria Rava – Con una frequenza sempre più preoccupante, i media segnalano il ritrovamento di neonati abbandonati, a volte fortunatamente ancora vivi, oppure quando purtroppo è troppo tardi. Siamo di fronte a un fenomeno sociale sempre più grave. Per questo ninna ho intende lanciare un messaggio molto forte: esiste una legge che consente a tutte le donne di potersi affidare all’ospedale come luogo amico, in totale anonimato e senza paura di essere giudicate. Tutti possiamo diventare ambasciatori di questo messaggio e promuovere la normativa DPR 396/2000, al fine di garantire la sua piena attuazione su tutto il territorio, in modo da offrire supporto e soluzioni concrete alle future mamme in difficoltà e ai loro bambini».

«Il progetto ninna ho richiama il diritto al parto in anonimato e la culla è un’alternativa e una soluzione per le mamme che non possono prendersi cura del proprio bambino compiendo, quindi, un grandissimo gesto d’amore nei loro confronti, poiché ne preservano la vita» ha commentato Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

«La nostra culla ninna ho è una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare i neonati da parte delle mamme in difficoltà, nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi li lascia in custodia – ha aggiunto Antonio Chiaretti, responsabile Pronto Soccorso Pediatrico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e professore associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica – La culla è posta in un luogo facilmente raggiungibile, garantendo l’anonimato della mamma che vuole lasciare il neonato, ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che ne permettono un facile utilizzo e un pronto intervento medico per la salvaguardia della salute del bambino».