Recuperare quei farmaci non più utilizzati, ma ancora in corso di validità, per rimetterli gratuitamente a disposizione della comunità, in particolare delle persone indigenti, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore: è questo l’obiettivo del progetto sperimentale “Recupera Farmaci”, in partenza nelle Marche e presentato presso la sede di Farmacentro a Jesi, con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

Tra i relatori: la Prof.ssa Flavia Carle, direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) Marche che ha promosso il progetto, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Aldo Salvi, Luca Pieri, presidente Nazionale di Assofarm, Marco Meconi, presidente di Federfarma Marche e il dott. Luigi Patregnani, già dirigente ARS, che ha sviluppato e reso operativa la sperimentazione.

Trait d’union tra solidarietà e sostenibilità

«Siamo molto orgogliosi di questo progetto innovativo, che sostiene le categorie più fragili e recupera farmaci che non hanno completato il loro ciclo di vita» ha dichiarato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, che da sempre crede nel ruolo della farmacia come presidio sanitario chiave sul territorio.

In occasione della presentazione dell’iniziativa, Acquaroli ha spiegato: «Con le farmacie stiamo portando avanti importanti azioni per la salute e il benessere dei cittadini. La collaborazione con questi presidi è stata determinante e ha reso la nostra Regione un punto di riferimento a livello nazionale: penso alla Farmacia dei Servizi, che abbiamo sperimentato per primi e che rappresenta una risorsa preziosa, soprattutto nelle aree interne e per la popolazione anziana. Insieme possiamo costruire un modello centrato su prevenzione, salute e qualità della vita».

Flavia Carle, direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) Marche ha poi aggiunto «Parliamo anche dei farmaci che non rientrano tra quelli del Servizio Sanitario Regionale e per pazienti non residenti nelle Marche, come chi arriva in condizioni di salute precarie e necessita di terapie per patologie croniche come i migranti. Ci permette di evitare sprechi, recuperare quei medicinali che risultano temporaneamente carenti sul mercato, ridurre l’impatto ambientale evitando che i farmaci vengano smaltiti in modo scorretto».

Per Luca Pieri, invece, “Recupero Farmaci” promosso dalla Regione Marche è «un’iniziativa concreta che incarna lo spirito del nostro servizio pubblico: essere al fianco dei cittadini, soprattutto di quelli in maggiore difficoltà. Assofarm e le farmacie comunali italiane aderiscono con convinzione al progetto, che si integra pienamente con le azioni di politica sociale già promosse dai comuni marchigiani, rafforzando le reti territoriali di assistenza e sostegno. Le farmacie comunali daranno il loro contributo alla realizzazione del progetto, che valorizza la loro presenza capillare sul territorio, come primo presidio di cura e salute per le comunità».

Il tracciamento: una peculiarità che fa la differenza

Rispetto ad altri progetti simili, “Recupera Farmaci” si distingue per la particolarità di avere alla base un sistema completamente tracciato, come ha sottolineato a Filodiretto Marco Meconi, presidente di Federfarma Marche. La farmacia che riceve dal cittadino delle confezioni di medicinali con almeno sei mesi di validità residua, infatti, «non si limita a donarli, ma li registra in un portale informatico che invia un alert settimanale all’operatore logistico, avvisandolo della disponibilità di determinati prodotti in una specifica farmacia».

Sempre tramite portale, l’operatore che li ritira li mette poi a disposizione degli Enti del Terzo Settore, ma anche dei normali cittadini, «dal momento che il portale è di libero accesso» ha raccontato Meconi. Unici farmaci esclusi, almeno per il momento, sono quelli da frigorifero e gli stupefacenti con registro di carico e scarico. Per il resto, sono inclusi i medicinali da prescrizione e, poiché il progetto coinvolge anche le farmacie ospedaliere, perfino quelli ospedalieri.

Per ora le farmacie del territorio marchigiano che hanno aderito all’iniziativa e per le quali sarà avviata una specifica formazione sono centoventi. «Le farmacie sono sempre disponibili ad accogliere servizi innovativi – ha concluso Meconi -. In questo caso lo sono ancor di più perché si tratta di un servizio che va sia verso la direzione della sostenibilità ambientale, visto che i medicinali scaduti vanno smaltiti con modalità costose e inquinanti, che a sostegno delle persone che non hanno le disponibilità economiche per acquistare i medicinali di cui hanno bisogno».

Come funziona

Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non usano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai impiegati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili.

I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali.

Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i medicinali che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata).

I farmaci da banco possono, invece, essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio.

Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, quali genere e anno di nascita del beneficiario e tipo e numero della ricetta, se prevista.

Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.

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