L’alimentazione in caso di psoriasi

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La psoriasi è una patologia infiammatoria e la sindrome metabolica favorisce l’infiammazione sistemica. L’alimentazione in caso di psoriasi non deve essere lasciata al caso.

Il primo passo per evitare che la patologia progredisca o si ripresenti in maniera severa è ridurre il peso corporeo e in particolare il grasso addominale. Un approccio dietetico mirato può risultare di grande aiuto nel controllo dei sintomi della malattia.

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Vanno ridotti il sale, i grassi animali, gli insaccati, la carne rossa, il pane, il burro, i formaggi stagionati, i super alcolici e gli zuccheri raffinati. Da evitare le verdure della famiglia delle solanacee: pomodori, peperoni, patate comuni, melanzane. Le patate dolci, a differenza di quelle bianche, non appaiono dannose.

Tra le verdure che sono da consumare in grande quantità si possono scegliere: asparagi, bietole, broccoli, cavolo cappuccio, carote, sedano, cetrioli, aglio, insalata, cipolle, olive, zucca, scalogno, spinaci, fagiolini, zucchini, crescione. Tra i carboidrati, via libera a pasta integrale e cereali in chicchi (riso integrale, orzo, avena, grano saraceno). Tra i grassi, olio extravergine d’oliva e frutta secca (noci, mandorle, nocciole), grassi polinsaturi e semi oleaginosi: sesamo, girasole, semi di zucca e semi di lino. Per le proteine, via libera alla carne bianca e soprattutto al pesce.

Importantissima l’integrazione vitaminica. Un ruolo chiave hanno le vitamine con ruolo accertato nel preservare la salute e la funzionalità della pelle, quelle del gruppo B, le vitamine C, D, E e i carotenoidi. Importante pure la integrazione con il glutatione.

Micol Rindone