Il libro bianco sulla salute della donna giunge alla quinta edizione

Con la quinta edizione del libro bianco l’osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) rinnova e focalizza i principali aspetti della medicina di genere e del welfare femminile.

La quinta edizione del libro bianco sulla salute contiene diverse novità consistenti in analisi dettagliate relative alle tematiche presentate da Onda nel primo Manifesto sulla salute della donna nel corso di Expo 2015
La quinta edizione del libro bianco sulla salute contiene diverse novità consistenti in analisi dettagliate relative alle tematiche presentate da Onda nel primo Manifesto sulla salute della donna nel corso di Expo 2015

«La medicina di genere non è la medicina di o per le donne, ma la medicina che tiene conto di uomini e donne»Così si è espressa la senatrice Emilia Grazia De Biasi nel corso della relazione tenuta alla presentazione del libro bianco. L’evento, svoltosi a Roma il 29 novembre scorso, in occasione del decennale dell’osservatorio e organizzato con la partecipazione di Farmindustria, ha visto al tavolo dei relatori la presidentessa e la referente medico-scientifica di Onda, il presidente di Farmindustria e relatori provenienti dal mondo della politica e dai tre principali sindacati nazionali. La quinta edizione del libro bianco sulla salute contiene diverse novità consistenti in analisi dettagliate relative alle tematiche presentate da Onda nel primo Manifesto sulla salute della donna nel corso di Expo 2015. Il libro è suddiviso in quattro parti:

  • la popolazione femminile,
  • salute delle donne e patologie di genere,
  • il welfare per le donne,
  • assistenza sanitario-assistenziale “a misura di donna”.

Ecco sinteticamente qualche dato che emerge dal libro bianco definito da Francesca Merzagora presidentessa di Onda: «strumento preziosissimo per monitorare la salute della donna».

Dati epidemiologici

«Una donna italiana di 117 anni è l’essere umano più longevo al mondo», ha affermato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. Un bel record. In effetti le donne italiane vivono più degli uomini italiani. La loro speranza di vita alla nascita è di 85 anni contro gli 80 dei maschi. Bevono, fumano e fanno ginnastica meno degli uomini, ma consumano più farmaci nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni.

Salute delle donne e patologie di genere

Il 10% dei parti avviene in «punti nascita» che non possono essere considerati abbastanza sicuri per il fatto che non raggiungono i 500 parti/anno, cifra minima ritenuta necessaria per fornire assistenza adeguata in tal senso. Se a questo si aggiunge la disomogeneità nazionale circa la disponibilità H24 di un’equipe composta da ginecologo, ostetrica, anestesista e pediatra/neonatologo, si capisce come sia necessario intervenire energicamente per avere un percorso nascita più sicuro.

Preoccupano le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nelle donne. Bisogna garantire diagnosi precoci, validi interventi terapeutici e di riabilitazione, maggiore rappresentazione nei trial clinici che vedono il sesso femminile molto meno coinvolto rispetto a quello maschile. Sotto il profilo terapeutico buoni risultati sono stati ottenuti nelle terapie tumorali grazie a nuovi farmaci immunoterapici e anti-angiogenesi tumorale con migliore prognosi quoad vitam. Grande attenzione va rivolta nei confronti di malattie che interessano la salute mentale perché costituiscono il 30% della totalità delle patologie femminili. Anche sovrappeso e obesità devono essere costantemente monitorati. Quest’ultima colpisce il 9.5 % delle donne. Impressionanti sono i dati italiani riguardanti la violenza sulle donne, per nulla mitigati dal fatto che risultino in linea con quelli europei. Quasi 7 milioni di donne italiane tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza nel corso della propria vita.

Welfare al femminile

Il libro bianco contiene anche dati relativi al welfare al femminile. Emerge una marcata differenza di reddito pensionistico (oltre il 40%) tra uomini e donne, inoltre ben 17 anziane su 100 (4 su 100 tra gli uomini) non ricevono pensione alcuna. Persistono le differenze di retribuzione e di livello di prestazione tra uomini e donne, fatta eccezione per l’industria farmaceutica che vede primeggiare il sesso femminile, sia per numero di donne impiegate in questo settore sia per la qualità del lavoro prodotto.

Accordo Federfarma-Onda

Anche i farmacisti potranno contribuire al benessere e alla salute della donna. Francesca Merzagora, presidentessa di Onda, ha spiegato, infatti, che ogni due anni Onda assegna i bollini rosa agli ospedali che prestano particolare attenzione alle donne. Il bando per i prossimi è previsto per il mese di marzo del 2017. Nell’ambito dell’accordo Onda-Federfarma le farmacie potranno quindi diffondere quindi diffondere informazioni alla popolazione femminile segnalando le strutture di cura più vicine.