In occasione del congresso mondiale della FIPInternational Pharmaceutical Federation, Fenagifar ha ricevuto, per la prima volta l’Innovation Award nella categoria Community Pharmacy per il progetto “Don’t Lose the Rhythm: The role of telemedicine in Italian pharmacies”.

L’evento svoltosi dal 31 agosto al 3 settembre a Copenaghen è il più importante appuntamento mondiale dedicato alla professione e ha visto quest’anno, per la prima volta la partecipazione dei rappresentati Fenagifar.

Questo storico riconoscimento dimostra che l’Italia può giocare un ruolo di primo piano nell’innovazione sanitaria, valorizzando la farmacia come presidio di prossimità al servizio della prevenzione, della salute pubblica e di un sistema sanitario più sostenibile.

Il presidente Fenagifar, Vladimiro Grieco ha commentato: «Questo premio internazionale è un riconoscimento straordinario non solo per i giovani farmacisti coinvolti, ma per tutta la professione. Dimostra che innovazione, prevenzione e prossimità sono i pilastri su cui costruire il futuro».

Il progetto

“Don’t Lose the Rhythm: The role of telemedicine in Italian pharmacies” ha riguardato lo screening cardiologico.

Il progetto ha coinvolto 56 farmacie su tutto il territorio nazionale. Gli esami sono stati eseguiti tramite uno elettrocardiografo a tre derivazioni collegato via Bluetooth allo smartphone. Attraverso l’app dedicata, è stato possibile eseguire un elettrocardiogramma in pochi minuti in grado di individuare alterazioni del ritmo cardiaco.

Le statistiche emerse sono interessanti. Sono stati eseguiti 1.780 screening ECG, che hanno permesso di intercettare 739 anomalie cardiache potenzialmente rilevanti.

Il dato più preoccupante riguarda la mancata adesione ai controlli cardiologici: il 67% dei partecipanti non si era sottoposto a una visita cardiologica da oltre un anno.

La percentuale evidenzia un sommerso che rischia di trasformarsi in malattia conclamata, con gravi conseguenze per la salute individuale e per il sistema sanitario.

«Il progetto ha permesso di identificare precocemente quei casi in cui un ritardo diagnostico avrebbe potuto peggiorare la prognosi e ha fatto emergere ancor più l’importanza della farmacia come presidio sanitario capillare, sempre accessibile.» ha commentato Paolo Levantino, segretario Fenagifar e rappresentante italiano a Copenaghen.