Complici la maggiore escursione termica rispetto ai mesi estivi e il ritorno a scuola o al lavoro, che ci porta a essere a contatto con molti più virus e batteri, l’arrivo dell’autunno coincide con il ripresentarsi dei primi malanni di stagione.
Ma perché non tutti ci ammaliamo allo stesso modo? Per esempio, se pensiamo ai bambini e ai ragazzi in età scolare, non si ammala mai il 100% di una classe ma, nei picchi di malattia virale, non arriviamo nemmeno al 50%. Questo dipende dallo stato di salute del sistema immunitario del singolo: si ammaleranno coloro che sono in un momento di debolezza e di stress, che non stanno mangiando o dormendo bene.
In questa stagione quindi, oltre ad alcuni accorgimenti pratici come, ad esempio, vestirsi “a cipolla” per sostenere i cambi di temperatura più agevolmente e dare spazio al riposo per mantenere al massimo dell’efficienza il sistema immunitario, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel ridurre l’incidenza di influenza e sindromi simil influenzali.
Alleato fondamentale
La vera prevenzione è quella che si ha quando il corpo sta bene ed è in equilibrio. Per questo, è importante iniziarla con largo anticipo rispetto al periodo di picco delle malattie invernali.
Se si vuole fare prevenzione a un bambino molto piccolo, che andrà all’asilo nido o alla scuola materna i primi di settembre, il consiglio è quello di iniziare la prevenzione al ritorno dalle vacanze estive. Un bambino più grande, che frequenta la scuola, o un adulto, invece, possono cominciare a pensare alla prevenzione a partire da metà settembre, inizio ottobre.
Cosa succede con la malattia
Ognuno di noi ha un decorso diverso della malattia, che fa parte della sua costituzione, e conoscerlo è fondamentale per diversificare il protocollo di prevenzione, individuare la cura più adatta e capire come prevenire quello che succederà a un paziente piuttosto che a un altro. Basta fare una semplicissima domanda per capire il decorso di un paziente: “Quando ti ammali, cosa succede?” e in poche parole si riesce a farsi dare gli elementi necessari per capire quale protocollo di prevenzione sia il più adatto.
Gola
Per i pazienti che soffrono di tonsilliti frequenti, nella prima fase della prevenzione il consiglio è Anas barbariae (un tubo dose settimanale), in associazione a drenanti linfatici come il macerato glicerinato di Betula pubescens. Le tonsille sono due ghiandole che hanno il compito di depurare e se si infiammano facilmente è perché sono intasate e non ben drenate. Per questo è importante tenerle pulite. Nella seconda fase, si associa in alcuni casi Streptococcinum 9CH ad Anas barbariae, sempre un tubo dose settimanale.
Otite
Per un paziente che soffre di otiti frequenti, tenere pulito il catarro tubarico è fondamentale, in modo che il primo colpo di freddo non faccia partire l’infiammazione. Per questo consiglio Kalium muriaticum 15CH, 5 granuli due volte al giorno, sempre in associazione ad Anas barbariae (un tubo dose settimanale).
L’altro prodotto che consiglio tantissimo a chi soffre di otite e sinusite è Carpinus betulus macerato glicerinato, drenante dei seni nasali e paranasali, perché è proprio da qui che parte il catarro che rischia di andare a fare deposito nelle orecchie. Il consiglio è assumere questi due prodotti a cicli nella prima fase e valutare poi nella fase centrale, in base alle diverse esigenze e a come evolve la sintomatologia del paziente.
Prendiamo l’esempio di un bambino di prima elementare. A settembre si parte con Anas barbariae, associato a un fitoterapico per i primi due mesi. Quando arriva il freddo, si toglie il fitoterapico e incomincio con Carpinus betulus e Kalium muriaticum per 2 mesi. A fine dicembre si può associare Ribes nigrum ad Anas barbariae e, a febbraio, consigliare un secondo ciclo, di un mese, di Carpinus betulus e Kalium muriaticum, per poi passare ai fermenti lattici.
Rinorrea
Anche nel caso di un paziente che, quando si ammala, soffre di rinorrea, è importante tenere puliti e drenati i seni nasali e paranasali e quindi il medicinale omeopatico più adatto da associare ad Anas barbariae è ancora Carpinus betulus, sempre a cicli. Per il resto il protocollo di prevenzione riprende quello che abbiamo visto precedentemente.


