La pelle non è solo un “involucro”: è un ecosistema. Sulla superficie convivono batteri, funghi e virus che, se in equilibrio, proteggono la barriera cutanea, allenano l’immunità locale e tengono a bada i patogeni opportunisti.
Quando il microbiota si sbilancia (disbiosi), aumenta la permeabilità, si infiamma l’epidermide e trigger quotidiani (detergenti aggressivi, sudore, stress) accendono prurito e arrossamenti. In farmacia questo significa richieste ricorrenti su dermatiti, pelli reattive e mani irritate.
I “probiotici topici”
I probiotici topici rappresentano una valida soluzione terapeutica. Parliamo di creme, sieri e detergenti che contengono:
• microrganismi vivi stabilizzati (meno frequenti),
• lisati/inattivati (postbiotici),
• metaboliti o frazioni fermentate.
Il razionale è triplice: 1) competizione con i germi implicati nelle riacutizzazioni (per esempio Staphylococcus aureus nella dermatite atopica), 2) rafforzamento della barriera (più lipidi intercorneali, pH fisiologico), 3) modulazione dell’infiammazione (peptidi antimicrobici, TLR “educati”). L’obiettivo non è “sterilizzare”, ma riportare diversità e stabilità.
Dove hanno più senso (e dove no)
Sono utili come supporto quotidiano nelle fasi intercritiche e per “spalmare” i risultati della terapia tra una riacutizzazione e l’altra. Non sostituiscono il cortisonico/anticalcineurina in fase acuta né l’antimicotico nella seborroica marcata, ma possono ridurre frequenza e intensità degli episodi e migliorare la tollerabilità dei trattamenti. Poco indicati su cute molto essudante o superinfiammata: prima si spegne il fuoco, poi si lavora sull’ecosistema.
Dermatiti più frequenti al banco
Quali sono le forme di dermatite che è più facile ritrovare dall’altra parte del banco?
• Atopica: chiazze secche, prurito serale, storia personale/familiare di allergie.
• Seborroica: aree eritematose-desquamative in cuoio capelluto, sopracciglia, lati del naso; peggiora con stress.
• Periorale: papule-pustole intorno a bocca e mento, bruciore; spesso legata a over-skincare e corticosteroidi topici.
• Contatto irritativo: mani arrossate, fissurate, bruciore dopo lavaggi/detergenti; tipica dei sanitari.
Come funzionano “in pratica”
Le evidenze più promettenti riguardano lisati di Lactobacillus/Bifidobacterium e fermentati di Streptococcus thermophilus, che aumentano ceramidi e riducono TEWL; in seborroica alcuni postbiotici ostacolano l’adesione di Malassezia. Su pelli atopiche di adulti e bambini, l’uso regolare di emollienti con frazioni batteriche si associa a meno giorni di prurito e minor ricorso a corticosteroidi.
Come sceglierli?
Ci sono dei criteri a cui fare attenzione per la scelta del probiotico corretto.
Uno è la forma: sieri/geli sono adatti per le zone seborroiche mentre le creme ricche sono perfette per le aree più secche. La stabilità è importantissima: meglio il flacone airless ed è da evitare l’esposizione a caldo/luce. Bisogna considerare anche la regolarità: si tratta di un “allenamento” dell’ecosistema, non un antibiotico. I benefici saranno graduali. Per concludere poi con gli abbinamenti: possono andare con niacinamide, pantenolo, ceramidi ma serve cautela con acidi forti/retinoidi in fase attiva.
Piccoli gesti, grande equilibrio
Rimettere in fase l’ecosistema cutaneo non richiede soluzioni eroiche: detersione gentile, probiotico topico coerente, barriera nutrita e poche regole ripetibili. La farmacia, con linguaggio chiaro e follow-up, può trasformare “pelli capricciose” in pelli più stabili, riducendo riacutizzazioni e uso di farmaci. È un lavoro di squadra tra cliente, farmacista e specialista: meno attrito, più comfort, più giorni senza prurito. Piccoli cambi costanti fanno la vera differenza.
Cosa evitare se la barriera è compromessa:
• Esfolianti “forti” quotidiani (AHA/BHA alti, scrub).
• Schiume aggressive “fino a sentire la pelle che tira”.
• Profumi persistenti e oli essenziali in fase attiva.
Il ruolo della farmacia
Il professionista del banco svolge un’importante funzione di triaging e personalizzazione, ponendo l’attenzione sulla cronologia, sui fattori scatenanti e sul lavoro “a rischio mani”. Quello del farmacista è anche un ruolo educativo dal momento che ha la possibilità di spiegare il microbiota in modo semplice, magari come “una comunità di alleati” in cui non c’è niente da “disinfettare” ma solo da riequilibrare.
Il suo contributo si conferma anche in termini di aderenza terapeutica: il farmacista può fare da reminder, offrendo anche campioncini per tollerabilità e istruzioni scritte. Ultima, ma non per importanza, la possibilità di fare rete e di instaurare una collaborazione con dermatologi/pediatri per piani “picco-mantenimento”.
• Prebiotici: inulina, alfa-glucani.
• Supporto barriera: ceramidi, colesterolo, acidi grassi.
• pH 4,5-5,5; tensioattivi delicati.
Protocollo in 4 mosse (farmacia)
- Detersione dolce: 1-2/dì, acqua tiepida; seborroica cuoio capelluto → shampoo medicato 2-3/sett alternato a base delicata.
- Ecosistema: applicare 1-2/dì il probiotico/postbiotico topico (viso o aree).
- Barriera: emolliente ricco di ceramidi; sulle mani lavoro-correlate “crema-guanto” dopo ogni lavaggio.
- Picchi: se prurito/eritema aumentano, attivare “piano rosso” concordato col medico (cortisonico/anticalcineurina 5-7 giorni), poi rientrare al mantenimento con il probiotico.
Domande utili da fare al banco
• Dove sono le chiazze? Da quando? Quanto prude?
• Che detergente usa e quante volte/dì?
• Ha cambiato cosmetici, profumi, mascherine, rasatura?
• Mani: lavoro con acqua/detergenti? Guanti?
• Terapie in corso (retinoidi, peeling, corticosteroidi) e fototipo.
“Red flags”: quando indirizzare al medico
• Cute calda, dolorosa, croste/essudato (sospetto impetiginizzazione).
• Placca spessa e fissurazioni profonde.
• Periorale importante o recidive rapide post-cortisonico.
• Bambini <2 anni con eczemi estesi o prurito notturno severo.
• Fallimento di igiene-barriera corretta dopo 2-3 settimane.
Stile di vita (alleati del microbiota)
• Docce brevi, tiepide; asciugare tamponando, poi idratare entro 3 minuti (“3-minute rule”).
• Tessuti in cotone; evitare lana sintetica a contatto.
• Lavare le mani con detergenti oleosi; tenere una mini-crema sempre in tasca.
• Orari regolari di sonno/pasti; meno stress e “jet-lag sociale”.
• Dieta varia ricca di fibre e omega-3.
Errori frequenti da prevenire
• “Troppo di tutto”: stratificare acidi, retinoidi, profumi.
• “Disinfettare”: alcool/antibatterici continui peggiorano la disbiosi.
• “Stop appena migliora”: sospendere il mantenimento fa tornare il problema.
Casi pratici
- Atopia lieve nel bambino: pieghe; detergente sindet, crema con lisato di Lactobacillus + ceramidi due volte/dì; stick barriera a scuola; controllo a 3 settimane.
- Seborroica uomo adulto: lati del naso e sopracciglia; shampoo medicato 2×/sett, mousse probiotica la sera nei giorni senza shampoo; crema fluida non comedogenica; follow-up a 4 settimane.
- Mani del sanitario: fissurazioni; lavaggi con oleoso, gel solo se obbligatorio; crema-guanto ad ogni pausa; siero postbiotico la sera; guanti in nitrile e cotone sotto; rivalutazione a 2 settimane.
Scheda tascabile per il cliente
Mattina: detergente delicato → probiotico → emolliente/crema-guanto → SPF se viso.
Sera: detergente delicato → probiotico → emolliente ricco.
Picco: 5-7 giorni di terapia medica come da piano, poi mantenimento.
Nota: prodotti senza profumo e pH fisiologico; routine semplice (max 3 prodotti per step).


