Il consumo degli psicofarmaci in Italia ha subito un progressivo aumento negli ultimi 10 anni. Il picco dei consumi è stato registrato sia nella popolazione generale che in quella pediatrica nel 2020, in seguito all’insorgenza della pandemia da COVID-19 (Fonte AIFA/Osmed). Ad oggi, i livelli non sono tornati ai valori pre-pandemici.

L’AIFA sottolinea che la verifica periodica dei consumi e dell’appropriatezza prescrittiva degli psicofarmaci è utile per monitorare lo stato di salute mentale della popolazione. Una parte significativa dei farmaci circola però al di fuori di un controllo medico diretto, sfuggendo ai meccanismi ordinari di prescrizione.

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti sostiene l’urgenza di strumenti che permettano un monitoraggio costante e accurato del consumo di ansiolitici e, in particolare, delle benzodiazepine.

Uno strumento già esistente è la ricetta elettronica dematerializzata, il cui utilizzo obbligatorio per questi farmaci permetterebbe di:

  • limitare falsificazioni;
  • ridurre abusi;
  • garantire un controllo completo delle prescrizioni e dei consumi.

Dal 1° gennaio 2025, la legge di bilancio 2025 (legge 207/2024, art. 1, comma 317) stabilisce che tutte le ricette mediche devono essere emesse esclusivamente in formato elettronico, sia quelle a carico del SSN sia le “ricette bianche”. Questo obbligo riguarda quindi anche ansiolitici e benzodiazepine.

Come sottolineato da Maurizio Cini, presidente ASFI: «È arrivato il momento di applicare ciò che la legge già prevede, attraverso un provvedimento ministeriale attuativo con tempi certi, e con analoghi interventi da parte delle regioni nei confronti di medici e farmacisti».

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