Il nuovo Testo Unico della Legislazione Farmaceutica è destinato a cambiare l’accesso ai medicinali in Italia. Delle principali novità introdotte dal testo si è discusso nel corso del convegno “La riforma della legislazione farmaceutica tra innovazione e sostenibilità”.

L’evento tenutosi a Palazzo Wedekind, ha riunito istituzioni, società scientifiche ed esperti. L’incontro, patrocinato dalla Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM), ha rappresentato un momento di confronto sulle ricadute della riforma per il Servizio sanitario nazionale, per il comparto produttivo e, soprattutto, per i cittadini.

Le voci dei protagonisti

Nel corso dei lavori è stato analizzato il disegno di legge, evidenziando cambiamenti significativi nell’accesso ai medicinali e nell’organizzazione dei servizi.

Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha richiamato la dimensione politica e strategica della riforma: «Parlare di politica farmaceutica significa affrontare il tema dell’accesso ai farmaci e mettere in campo soluzioni concrete per migliorarlo. Questo può avvenire solo attraverso un confronto reale e la condivisione delle riforme con tutti gli attori della filiera: è da questo metodo che nascono scelte efficaci. È lo stesso approccio con cui abbiamo portato avanti il Testo Unico sulla Legislazione Farmaceutica, una riforma attesa che aggiornerà le regole, semplificherà i processi e renderà il sistema più trasparente e competitivo».

Il testo unico si inserisce in un contesto sanitario in continuo aggiornamento. La nuova riforma mira a una sanità più semplice, digitale e vicina ai pazienti, con la ricetta interamente dematerializzata e con la possibilità di ricette ripetibili annuali per i cronici.

Il presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera, Ugo Cappellacci ha spiegato: «Il provvedimento appena approvato dal Consiglio dei Ministri, ora in fase di confronto parlamentare, non è un semplice aggiornamento tecnico, ma un intervento strategico necessario per adeguare la normativa a un contesto profondamente cambiato. Garantisce equità nell’accesso alle cure e rafforza la competitività del Paese nel settore farmaceutico. In un contesto internazionale complesso, l’Italia può contare su un governo stabile per cogliere le opportunità di sviluppo e innovazione».

Il Presidente FISM, Loreto Gesualdo, ha sintetizzato il ruolo delle società medico-scientifiche nel supportare la riforma: «Stiamo vivendo una svolta epocale nel settore farmaceutico. È il momento di garantire accesso rapido ai farmaci, rafforzare le reti territoriali e integrare la digitalizzazione, nel rispetto della sostenibilità. Con il contributo di società scientifiche e associazioni di pazienti, puntiamo a una riforma innovativa che rilanci il sistema farmaceutico italiano, rafforzandone competitività e qualità».

Inoltre, grazie alla nuova riforma sarà potenziata la “farmacia dei servizi”, con competenze estese dei farmacisti in vaccinazioni, telemedicina e assistenza di prossimità, integrando sistemi informativi e riducendo gli oneri burocratici, con l’obiettivo di spostare il focus dal prezzo del farmaco alla qualità del servizio, riducendo disomogeneità regionali e tempi di attesa.

Il presidente AIFA, Robert Giovanni Nisticò, dichiara: «La riforma rafforza strumenti consolidati e promuove nuovi modelli di governance tra istituzioni, industria, clinici e cittadini. Consente di garantire qualità, sicurezza ed efficacia dei farmaci, costruendo un sistema moderno e orientato al valore, dove l’innovazione sia gestita in modo sostenibile».

Il nuovo testo sostituisce un quadro normativo obsoleto e superato. Marcello Cattani, Presidente Farmindustria è intervenuto siintetizzando le opportunità e le future sfide, dalla competitività internazionale alla produzione nazionale di farmaci e principi attivi.

«Viviamo tempi cruciali: Cina e Stati Uniti stanno giocando partite decisive nella leadership biofarmaceutica mondiale, mentre l’Europa fatica a tenere il passo. La quota di ricerca clinica cinese è cresciuta in dieci anni dal 5% a oltre il 30%, superando l’Europa, e questo deve farci riflettere sull’urgenza di modernizzare il nostro sistema. La riforma del testo unico rappresenta un’occasione fondamentale: semplifica una normativa radicata e obsoleta, ponendo le basi per sostenere un settore in piena forma, che oggi è il primo comparto manifatturiero italiano e traina l’export con una crescita del 35%. Per mantenere questi risultati servono risorse, programmazione pluriennale e una visione chiara dell’innovazione, che deve arrivare rapidamente ai cittadini in tutte le regioni, senza barriere burocratiche o logiche di payback che rallentano il sistema. Serve pragmatismo e dialogo per tradurre l’innovazione in salute, equità e valore».

Salvatore Butti, vicepresidente Egualia, si è soffermato sull’importanza dei farmaci equivalenti e biosimilari, sottolineando la loro importanza per la sostenibilità del sistema e per liberare risorse a beneficio dell’innovazione e la necessità di aggiornare regole di acquisto e politiche di utilizzo, garantendo continuità e equità sul territorio.

Fabrizio Greco, presidente Federchimica Assobiotec dichiara: «Le biotecnologie rappresentano il motore dell’innovazione. Il Testo Unico è un’opportunità per distinguere tra farmaci innovativi e consolidati, assicurando accesso ai pazienti e competitività dell’Italia a livello globale».

L’evento ha rappresentato un momento di confronto nella prospettiva di costruire un sistema più trasparente, efficiente e vicino ai bisogni della popolazione.

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