L’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha lanciato una nuova e incisiva campagna di comunicazione focalizzata sull’uso consapevole degli antibiotici. Il claim scelto, “Se non sei un medico, non fare il medico”, mira a sensibilizzare i cittadini sui rischi drammatici dell’autodiagnosi e dell’autoprescrizione di questi farmaci.

L’iniziativa prevede la diffusione di spot sulle reti Rai e Mediaset, spazi dedicati sulla stampa, emittenti locali e una massiccia presenza sui canali social, sottolineando un messaggio fondamentale: gli antibiotici vanno sempre assunti esclusivamente con la prescrizione medica e seguendo scrupolosamente le relative indicazioni.

Il pericolo reale: l’antimicrobico-resistenza

Il motivo principale di questa urgente campagna risiede nell’allarmante fenomeno dell’antimicrobico-resistenza – AMR. L’uso improprio degli antibiotici alimenta la capacità dei batteri di rafforzarsi e diventare resistenti ai farmaci, rendendo di fatto gli antibiotici inefficaci.

L’antimicrobico-resistenza, di cui abbiamo analizzato luci, ombre e caratteristiche, è una priorità di salute pubblica perché, come ha sottolineato il Ministro della Salute Orazio Schillaci, «si traduce nel rischio concreto di infezioni non controllabili, specialmente nei pazienti fragili o nelle strutture ospedaliere. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini a non consumare antibiotici se non affidandosi al proprio medico per garantire appropriatezza e una adeguata aderenza terapeutica. È una sfida, però, che richiede l’impegno di tutti: istituzioni, operatori sanitari e cittadini».

Consumi elevati e trend preoccupanti

I dati recenti confermano la gravità della situazione nazionale: l’Italia è ancora tra i Paesi europei con i consumi più elevati di antibiotici.

Secondo i dati contenuti nell’ultimo Rapporto OsMed di AIFA, gli antimicrobici rappresentano la quota di consumi di farmaci più elevata (1,7%) in Italia a livello territoriale, superata solo dalla Francia (2%).

Nel periodo 2021-2024, il nostro Paese ha registrato un aumento dei consumi del 7%, superando la media europea (+4,4%).

Questo trend evidenzia la necessità di un impegno collettivo per circoscrivere l’uso degli antibiotici ai soli casi di reale necessità.

L’ABC dell’uso responsabile: mai il fai-da-te

La campagna, che utilizza un tono ironico per mettere in guardia dall’affidarsi a consultazioni non mediche (come il “dottor Google” o l’Intelligenza Artificiale), detta le regole essenziali per un consumo corretto:

  • Consultazione medica obbligatoria: Assumere l’antibiotico solo dopo aver consultato il medico.
  • Dosaggio e durata: Seguire rigorosamente le dosi e la durata del trattamento indicate dal professionista, senza interrompere prematuramente la cura al primo miglioramento dei sintomi.
  • Non riutilizzare: Non utilizzare antibiotici avanzati da precedenti terapie.
  • Consapevolezza: Virus vs. batteri: Essere consapevoli che patologie come l’influenza stagionale sono causate da virus, e l’antibiotico – che agisce solo sui batteri – è non solo inutile in questi casi, ma può peggiorare la salute ed esporre a effetti indesiderati.

Il Presidente AIFA, Robert Nisticò, ha ribadito che «solo il medico può valutare caso per caso se prescrivere un antibiotico e quale sia il più indicato, tenendo conto di diversi fattori, perché gli antibiotici non sono tutti uguali».

La prevenzione è la chiave

Sia il Ministro Schillaci che il Presidente Nisticò hanno sottolineato come l’impegno contro l’AMR non si limiti alla sola prescrizione. La prevenzione è un pilastro altrettanto cruciale.

«Possiamo fare molto per limitare le infezioni» ha spiegato Nisticò, citando l’importanza di misure di igiene e comportamenti responsabili, soprattutto negli ospedali e nelle strutture di lungodegenza, dove si trovano i pazienti più fragili e più esposti.

L’iniziativa di AIFA e Ministero della Salute lancia, dunque, un appello a un impegno comune – istituzioni, operatori sanitari e cittadini – per mantenere l’efficacia di questi preziosi strumenti di salute anche per il futuro.

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