I nuovi risultati dello studio SELECT hanno dimostrato che, nei primi tre mesi di trattamento, semaglutide 2,4 mg è in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE) del 37% nelle persone con obesità e malattia cardiovascolare rispetto al placebo, in aggiunta alle cure standard.

Lo studio SELECT

SELECT è uno studio di superiorità multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllato con placebo, disegnato per valutare l’efficacia di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo in aggiunta alle cure standard per la prevenzione di MACE in persone con malattia cardiovascolare accertata, in sovrappeso o obesità e senza precedenti di diabete, per un periodo di circa cinque anni. Le persone incluse nello studio erano di età superiore ai 45 anni con un IMC ≥27 kg/m.

Lo studio, iniziato nel 2018, ha arruolato 17.604 adulti ed è stato condotto in 41 Paesi in oltre 800 centri.

L’obiettivo primario era quello di dimostrare la superiorità di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo per una riduzione relativa del rischio combinato di morte cardiovascolare, infarto non fatale (infarto miocardico) o ictus non fatale. Gli obiettivi secondari principali rispondevano alla necessità di confrontare gli effetti di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo per quanto riguarda la mortalità, l’insufficienza cardiaca, i fattori di rischio cardiovascolare, compreso il metabolismo del glucosio, il peso corporeo e la funzione renale. I risultati hanno dimostrato che il trattamento con semaglutide 2,4 mg riduce del 20% il rischio di MACE per una durata media di 39,8 mesi.

La nuova analisi

Gli ultimi dati raccolti hanno rilevato un effetto di protezione contro le malattie cardiache già nelle prime fasi del trattamento, prima di aver raggiunto una perdita di peso clinicamente significativa (maggiore del 5 %) indicando che la protezione di semaglutide 2,4 mg verso le malattie cardiache non è legata alla perdita di peso. L’indagine ha inoltre evidenziato una riduzione del 50%, nei primi sei mesi, di un rischio di morte per malattia cardiovascolare e del 59% il rischio di ricovero in ospedale o di cure urgenti per insufficienza cardiaca o di morte per malattia cardiovascolare.

I dati confermano l’effetto del semaglutide sulle malattie cardiometaboliche. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel nostro Paese e i nuovi risultati sono molto importanti dal momento che un intervento tempestivo è cruciale per ridurre il rischio di morte, infarto o ictus nelle persone con obesità.

«L’obesità è una malattia cronica multifattoriale molto complessa associata allo sviluppo di moltissime altre malattie croniche non trasmissibili, come tumori, malattie renali e del fegato, ma soprattutto è alla base di diabete e ipertensione, principali fattori di rischio per le maggiori malattie cardiovascolari, come infarto, ictus e insufficienza cardiaca. I dati presentati oggi sono un ulteriore conferma dei benefici cardiovascolari di semaglutide 2,4 mg, che si è mostrata in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari già nei primi tre mesi, ancor prima di una significativa perdita di peso», ha dichiarato Paolo Sbraccia, presidente IBDO- Italian Barometer Diabetes Observory Foundation.

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