Cheratosi attiniche, lesioni da non sottovalutare

Il ministero della Salute classifica la cheratosi attinica come una preformazione precancerosa da tenere costantemente sotto controllo: si presenta come lesione cutanea squamosa o crostosa, inizialmente rilevabile solo al tatto e successivamente ben visibile. Formulazioni a uso topico, in creme e in gel, e terapia fotodinamica possono essere due tipi di trattamento possibili per riparare i danni dell’esposizione solare.

Secondo le stime disponibili un 10% di queste lesioni, solitamente benigne, possono evolvere in carcinoma spino cellulare. Questo tumore, in circa la metà dei casi origina da una cheratosi attinica non trattata e in un 2-10% di casi può dare origine a metastasi in grado di aggredire gli organi interni e quindi mettere in pericolo la vita del paziente. Le cheratosi attiniche, se ne parla al plurale perché le lesioni compaiono generalmente in numero superiore a 1, sono più frequenti nel sesso maschile e nelle persone con carnagione chiara, capelli rossi o biondi occhi chiari che si espongono per lungo tempo al sole senza adeguata protezione solare. Le cheratosi sono tanto più probabili quanto più si vive vicino all’equatore, anche se afroamericani, ispanici, asiatici e in ogni caso le popolazioni con pelle scura, non sono a rischio di cheratosi attiniche quanto i caucasici.

Formulazioni a uso topico e terapia fotodinamica

Queste lesioni, quindi, vanno adeguatamente trattate per evitare complicanze: danno buoni risultati in termini di trattamento formulazioni a uso topico in creme e in gel che vengono applicate non solo sulla lesione, ma anche sulla cute circostante ovvero sul potenziale campo di cancerizzazione in modo da andare a trattare anche lesioni non evidenti e prevenendo l’insorgenza di nuove lesioni o recidive. Per il trattamento della cheratosi attinica ci sono anche importanti novità come la terapia fotodinamica che consiste nell’applicazione di 5-metil-aminolevulinato, una sostanza passibile di attivazione per esposizione a una fonte luminosa e capace di indurre la morte delle cellule tumorali che eventualmente si sono sviluppate. Si parla di terapia fotodinamica convenzionale quando si utilizza come fonte luminosa una lampada a raggi rossi, mentre di terapia daylight se si usa la luce solare. In quest’ultimo caso proprio il sole va a riparare i danni provocati da un’eccessiva esposizione solare.

La tecnica in daylight ha un’efficacia simile a quella convenzionale, ma risulta di più facile applicazione per il medico che può trattare più pazienti per volta, può trattare anche superfici cutanee estese e il paziente da parte sua, è esposto a un minor numero di effetti collaterali.  Proprio perché le cheratosi attiniche sono lesioni da non trascurare, di recente è stato allestito il sito informativo, www.lacheratosiattinica.it, con il supporto incondizionato di Galderma che ha lo scopo di fornire informazione sulla malattia e le novità sui trattamenti possibili.

Feldman SR. Progression of actinic keratosis to squamous cell carcinoma revisited: clinical and treatment implications. Cutis 2011; 87: 201-207.