Sondaggio Ue sull’uso dei vaccini come prevenzione

La DG Santé della Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sull’uso dei vaccini come prevenzione delle malattie. L’iniziativa è indirizzata a tutti i cittadini dell’Unione ed è accessibile dal sito web dedicato (clicca qui), dove il questionario è accessibile in tutte le ventotto lingue dei paesi aderenti alla Ue. C’è tempo fino al 15 marzo 2018 per inviare alle autorità europee il proprio punto di vista su un tema che in Italia è ancora al centro dell’attenzione, dopo la decisione dell’autunno scorso del ministro della Salute Beatrice Lorenzin  che ha reso obbligatori undici vaccini, legandoli alla possibilità di frequentare le scuole.

consultazione pubblica sull'uso dei vaccini per la prevenzione delle malattie

 

L’obiettivo della nuova iniziativa a livello europeo è ora quello di meglio identificare l’opinione dei cittadini del continente su un tema quanto mai delicato, soprattutto per quanto riguarda i motivi che indicono la cosiddetta “esitazione a vaccinare“. L’esito del sondaggio servirà come base per la stesura di una raccomandazione del Consiglio d’Europa prevista per metà 2018, che dovrebbe finire nuove linee d’indirizzo comunitarie sull’uso dei vaccini come strumento di prevenzione di molte malattie.

Contrastare la ricomparsa di vecchi nemici

Le vaccinazioni sono state fondamentali per eradicare malattie come la poliomielite o il vaiolo. L’Organizzazione mondiale della sanità indica una copertura vaccinale di almeno il 95%della popolazione per poter raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”, ovvero la tutela anche dei pazienti fragili che non possono essere vaccinati a causa delle loro condizioni di salute. Morbillo, rosolia o la pertosse sono oggi malattie quasi sconosciute tra i più piccoli, una fascia di popolazione che solo fino a due-tre decenni fa era invece fortemente colpita dalle malattie esantematiche tipiche dell’infanzia che potevano lasciare dietro di sé danni anche importanti per il futuro adulto. In una nota di Aifa che accompagna il lancio del sondaggio europeo, l’Agenzia segnala che il morbillo rappresenta oggi una malattia che dall’Europa è stata esportata in altre aree geografiche del globo dando luogo a vere e proprie epidemie. Il Vecchio Continente potrebbe, invece, venire ‘ripopolato’ da malattie che si credeva scomparse,  proprio come la poliomelite, un fatto che metterebbe a rischio gli sforzi e gli investimenti in salute pubblica di molti decenni.