La catena del valore della distribuzione farmaceutica e il ruolo della farmacia territoriale sono al centro del Rapporto OsMed 2024 di AIFA, presentato a Roma lo scorso 10 novembre e illustrato dal direttore tecnico scientifico, Pier Luigi Russo.
Con una spesa farmaceutica totale pari a 37,2 miliardi di euro e quella territoriale complessiva (pubblica e privata) pari a 23,8 miliardi di euro (+0,7% sul 2023), l’analisi conferma l’espansione dei servizi in farmacia e l’importanza del canale per l’accesso ai farmaci ad alta complessità e per l’autocura.
La farmacia: snodo strategico nella distribuzione pubblica
La spesa territoriale pubblica è stata di 13,7 miliardi di euro, in aumento del 5,1%. Questo incremento è stato fortemente trainato dai canali che coinvolgono direttamente la farmacia: la distribuzione per conto (DPC), in crescita del 10,9% nel 2024.
La DPC assorbe il 25% della spesa totale, confermando la farmacia come punto di erogazione cruciale per i farmaci ad alta specialità; la spesa convenzionata, che ha registrato un leggero aumento dell’1,8% (168,65 euro pro capite).

Il carico sul cittadino e l’autocura
A fronte di un 72% della spesa erogata in regime SSN (26,8 miliardi di euro), la spesa a carico diretto dei cittadini si è attestato a 10,2 miliardi di euro, in contrazione (-4,6%) per la riduzione degli acquisti privati di farmaci su ricetta. Tuttavia, due voci fondamentali per la farmacia sono risultate in crescita:
- Automedicazione (OTC e SOP), aumentata dell’1,7%, confermando il trend di maggiore autocura per i disturbi minori. Tra i farmaci di automedicazione più venduti, i derivati dell’acido propionico (ibuprofene) si confermano in testa, con diclofenac che registra un aumento consistente della spesa del 6,4%.
- Compartecipazione, aumentata dell’1,4%. Il Rapporto OsMed ha evidenziato una forte disparità territoriale: le Regioni a più basso reddito presentano una maggiore compartecipazione (differenza sul prezzo di riferimento), un dato che tocca direttamente l’equità d’accesso.
Disomogeneità regionali e gestione dei dati
L’OsMed 2024 sottolinea le marcate disomogeneità territoriali che influenzano l’attività di distribuzione: la spesa lorda pro capite per i farmaci di classe A-SSN più alta si registra in Campania (199,3 euro), la più bassa nella P.A. di Bolzano (121,8 euro); nei farmaci biologici a brevetto scaduto, Regioni come Piemonte, Friuli V.G. e Toscana mostrano un consumo di biosimilare più alto rispetto alla media nazionale, segnalando un’alta efficienza gestionale nell’adozione dei farmaci equivalenti.
Il report ribadisce, infine, che i farmaci a brevetto scaduto costituiscono l’87,5% dei consumi in assistenza convenzionata (con una quota del 31,6% ascrivibile agli equivalenti), a dimostrazione di quanto l’attività di counseling in farmacia per la scelta dell’equivalente sia vitale per la sostenibilità del sistema.


