Adeguarsi al vento che cambia

Frosinone, una provincia nel cuore dell’Italia, dove ultimamente si percepiscono per il mondo della farmacia dei miglioramenti. Sviluppi che il presidente di Federfarma, Giovanni Querqui, nel quadro di un discorso sulle farmacie della sua provincia, sottolinea per affrontare con più ottimismo il futuro. «La situazione della nostra provincia riflette quella di tutta l’Italia e in particolare della regione Lazio, che è commissariata», esordisce il farmacista, «ma vorrei sottolineare che negli ultimi tempi il vento è cambiato e veniamo ascoltati molto di più dalla Regione, con risultati molto positivi: per esempio uno dei più gravi nei come quello dei ritardi dei pagamenti si sta, lentamente ma chiaramente, risolvendo: i tempi dei rimborsi sono passati dai 6-7 mesi cui eravamo abituati ai 2-3 mesi di oggi e questo ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla categoria».
Altro riscontro positivo è quello inerente alla Dpc: « Da quando, circa quattro anni fa, il servizio è stato affidato alle farmacie, la regione Lazio ha risparmiato 20 milioni di euro, monitorando la spesa e offrendo, cosa importantissima, un servizio capillare ai pazienti», riprende Querqui, «e il Lazio è la prima regione sia come quantità di somministrazione sia come soddisfazione dei clienti, pur risparmiando».
È migliorata anche l’assistenza che le farmacie possono offrire ai diabetici, grazie alle cambiate modalità di distribuzione dei presidi che la regione Lazio ha chiesto. «Anche se non si tratta per questi presidi di servizi della Dpc, tuttavia la distribuzione di aghi, strisce e quant’altro avviene attraverso le farmacie, che acquistano direttamente e riescono ad applicare prezzi che sono anche la metà di prima», precisa il presidente di Federfarma Frosinone. «E speriamo anche che si sblocchi la convenzione regionale riguardo ad altri servizi che ci vengono chiesti come il Cup, l’infermiere o le analisi: il fine è che tutti, anche gli esenti da ticket, che ora comprensibilmente si rivolgono agli ospedali per non pagarlo, possano fare gli esami in farmacia, evitando  perdite di tempo e file in ospedale, permettendo altresì allo Stato di risparmiare e liberando posti per chi ha veramente necessità. Questo cambiamento sarà particolarmente importante per il frusinate, dove le farmacie sono per lo più rurali e rappresentano un punto di riferimento fondamentale per i pazienti: per fortuna la scure fiscale si è abbattuta con più clemenza su di esse, ma questo non basta».
Infine il dottor Querqui lancia un appello ai farmacisti ciociari: «I nostri farmacisti sono preparati e dediti al proprio lavoro e portano un bagaglio pieno di cose positive, ma hanno poca fiducia nel futuro e sono un po’ restii agli ammodernamenti, che negli ultimi anni si susseguono molto velocemente. Mio padre era farmacista, ma se oggi fosse ancora qui non potrebbe più esercitare la sua professione: ecco, vorrei invitare i farmacisti della mia provincia ad aggiornarsi di più e adeguarsi a quello che la società oggi ci chiede. Insomma, il vento sta cambiando, ma dobbiamo essere in grado di approfittare dei vantaggi che questo cambiamento comporta».

Cornelia Pelletta