Conoscere i medicinali omeopatici

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Sono farmaci a tutti gli effetti e vanno usati sotto la supervisione di medico o farmacista: Omeoimprese e Federfarma hanno lanciato una campagna volta a chiarire molti aspetti di un comparto che genera in Italia un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro

Gli omeopatici, val la pena ricordarlo, sono farmaci a tutti gli effetti e vanno quindi sempre utilizzati in modo corretto e sotto il controllo del medico.

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Proprio per sensibilizzare su questi temi, l’associazione delle imprese produttrici Omeoimprese e Federfarma hanno lanciato lo scorso ottobre la campagna di comunicazione “Omeopatia, cosa c’è da sapere”. Le persone interessate a meglio conoscere questo mondo – giunto ormai a 200 anni di storia e che fa parte delle medicine complementari – possono scaricare il decalogo informativo dal sito www.omeoimprese.it.

I farmacisti svolgono un ruolo importante per la corretta dispensazione dei medicinali omeopatici e per assicurare la loro efficacia e sicurezza; per la legge italiana, infatti, il farmaco omeopatico non può recare in etichetta nessuna indicazione terapeutica né posologia.

Omeoimprese è stata anche audita nel giugno scorso dalla Commissione Industria del Senato nell’ambito della finalizzazione degli aiuti alle imprese per l’emergenza Covid-19. Possibilità di fare pubblicità al pubblico, semplificazione burocratica, accesso al credito e sostegno alle piccole e medie imprese per tutto il 2020 sono state le principali richieste. «Credo sia arrivato il momento di aprire un dialogo con il Ministero della Salute, l’Agenzia del Farmaco e tutte le Istituzioni sanitarie per consentire alle aziende di comunicare in modo trasparente con il consumatore – ha dichiarato il presidente Gorga. – In altri paesi europei sulle confezioni sono riportate le indicazioni terapeutiche o quanto meno il campo di applicazione del farmaco. Per tali motivazioni sarebbe opportuno che, anche in Italia, ci fossero meno restrizioni.

Diversamente significherebbe affossare irresponsabilmente un settore produttivo sano, che in questi mesi ha dimostrato responsabilità e senso delle Istituzioni». In questo 2020 caratterizzato dall’esplosione di Covid, malattia per la quale non sono ancora disponibili farmaci specifici o vaccini, molti pazienti si sono infatti affidati alla medicina complementare e soprattutto ai suoi rimedi immunostimolanti. I dati Omeoimprese indicano che nei mesi di marzo e ottobre la maggior parte delle aziende ha registrato un aumento delle vendite a doppia cifra, in molti casi con esaurimento delle scorte di alcuni articoli (in particolare quelli a sostegno del sistema immunitario cellulomediato).

I principali dati del mercato omeopatico

Il settore dei farmaci omeopatici conta in Italia una trentina d’imprese, oltre un terzo italiane e per lo più di dimensioni medio-piccole, localizzate soprattutto in Lombardia, Liguria, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Lazio,  Campania, Sicilia. I medicinali omeopatici sono prodotti direttamente in Italia, oppure importati da Francia e Germania. Il settore fa registrare circa 4mila occupati e un fatturato annuo complessivo di poco meno di 300 milioni di euro (dati Omeoimprese).

Grande è stato lo sforzo degli ultimi anni per adeguare le officine farmaceutiche alla normativa GMP (good manufacturing practices) per la produzione dei medicinali e per aggiornare le Autorizzazioni all’immissione in commercio (Aic) di molti prodotti, mentre molti altri (poco meno di 3mila sui 6mila totali) sono usciti dalla produzione e dal mercato italiano.

Sono circa 9 milioni gli italiani che ogni anno usano almeno una volta i medicinali omeopatici (dati EMG Acqua per Omeoimprese). Gli utenti dell’omeopatia sono sopratutto compresi nella fascia d’età 35-54 anni, per lo più donne (63%) con una buona occupazione e un buon livello di istruzione e residenti delle regioni del Nord Italia (58%).

Il trattamento dei comuni raffreddori e delle altre affezioni delle vie respiratorie rappresentano i principali motivi del ricorso a questa tipologia di medicinali (59%), insieme ad allergie, insonnia, problemi digestivi e gastro-intestinali e dolori articolari o muscolari.

L’assenza di effetti collaterali (14%), l’atossicità (12%) e il grado di efficacia (9%) sono le principali caratteristiche percepite dal pubblico. Più della metà (55%) delle persone che utilizzano i farmaci omeopatici lo fanno su indicazione dei medici e un quarto circa consulta direttamente uno specialista omeopata. Importante è anche il consiglio del farmacista di fiducia (39%), e quello proveniente dalle strutture sanitarie pubbliche (26%) o dai medici specialisti (17%) (dati Omeoimprese).