Melanoma, un fumetto per trasmettere i progressi della ricerca

Arriva il terzo volume del fumetto “Le Avventure di Neo”, uno degli strumenti di comunicazione alternativi utilizzati dalla Fondazione Melanoma per trasmettere a tutti i cittadini i progressi compiuti nella ricerca sul melanoma.

fumetto Le Avventure di Neo per sensibilizzare sul melanoma

Nel 2017 in Italia sono stati stimati 14mila nuovi casi di tumore della pelle, che risulta essere in costante aumento soprattutto fra i giovani. Grazie alle campagne di prevenzione promosse in questi anni anche dalla Fondazione Melanoma, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi nel nostro Paese raggiunge l’86,7%. Se individuato in fase avanzata le possibilità di cura diminuiscono, ma oggi la ricerca scientifica sta sperimentando nuove soluzioni come la combinazione delle molecole immuno-oncologiche.

«Anche questo nuovo volume del fumetto dark, che utilizza il linguaggio semplice e diretto della satira, è stato realizzato dagli allievi della Scuola Italiana di Comix, ed è disponibile sul sito della fondazione. Vogliamo andare oltre i mezzi di comunicazione tradizionali e il fumetto rappresenta uno strumento particolarmente efficace per trasmettere in modo chiaro e diretto i messaggi utili per la ricerca e la prevenzione» ha spiegato Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma.

Mario Punzo, direttore della Scuola Italiana di Comix, ha affermato che «i contenuti del fumetto sono validati dalla Fondazione Melanoma, per cui, anche se espressi in chiave avventurosa, sono studi e scoperte di importanza internazionale. Abbiamo già in programma una raccolta dei fumetti e una versione in inglese visto il grande interesse che questi prodotti editoriali stanno riscuotendo».

«Di recente stiamo assistendo a un vero e proprio ‘tsunami’ nel trattamento del cancro grazie alla progressiva estensione dell’efficacia dell’immuno-oncologia che stimola il sistema immunitario contro la malattia. In particolare nel melanoma la combinazione di due molecole immuno-oncologiche, nivolumab e ipilimumab, che sbloccano i ‘freni’ del sistema immunitario, ha evidenziato risultati importanti: il 58% dei pazienti trattati con questa combinazione è vivo a tre anni. Ciò rende concreta la possibilità di cronicizzare il melanoma in più della metà dei casi, dato che dopo 36 mesi le percentuali di sopravvivenza si mantengono stabili nel tempo» ha concluso Ascierto.