Un’indagine SWG ha mostrato che circa 1/5 del campione intervistato ritiene che l’epilessia si  una patologia trasmissibile; l’89% è convinto che le convulsioni rappresentino il primo sintomo della malattia. Dati che mostrano quanto poco si sappia della patologia. Da qui l’importanza di diffondere conoscenza sul tema

L’epilessia, che in Italia colpisce circa mezzo milione di persone, con 30mila nuovi casi ogni anno, è una malattia ancora molto poco conosciuta. È questa la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori SWG alla luce di una survey che ha coinvolto un campione di 4mila soggetti nei “Big 5” Europei: Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, la quale ha mostrato quanto ancora poco si sappia della patologia.

Epilessia, la survey

L’indagine ha evidenziato che un quinto del campione intervistato crede si tratti di una patologia trasmissibile. Questa percentuale in Italia si è attestata al 15%. A eccezione del campione tedesco, l’89% degli intervistati ritengono che le convulsioni rappresentino il primo sintomo dell’epilessia e non soltanto una delle possibili manifestazioni della patologia. L’indagine ha comunque messo in luce un generalizzato interesse: a conoscere meglio questa malattia (65%), a conoscere in maniera più approfondita le conseguenze che essa porta nel quotidiano dei soggetti che ne sono affetti (67%) e soprattutto cosa fare in caso di crisi convulsive (75%).

Una campagna di sensibilizzazione

Alla luce di questa situazione, Angelini Pharma ha lanciato la campagna #ByMyEpilepside che mira a informare e sensibilizzare sulla patologia. Il naming gioca su una crasi tra i termini “epilepsy” e “side”, sul dualismo che interessa le persone con epilessia nel momento in cui sperimentano una crisi.

«L’obiettivo è quello di superare le barriere che ancora circondano i malati di epilessia e lo stigma che ne impedisce spesso l’inclusione – ha dichiarato Michela Procaccini, Medical Department Director di Angelini Pharma Italia – L’epilessia è una malattia complessa che ha un forte impatto sul benessere sociale, professionale, fisico e psicologico dei pazienti e dei rispettivi caregiver».

L’incidenza dell’epilessia risulta più alta nel primo anno di vita, decresce durante l’adolescenza, rimane relativamente bassa nell’età adulta ed aumenta nuovamente nell’età avanzata (dopo i 75 anni). Tuttavia, una quota significativa di soggetti è refrattaria ai trattamenti disponibili.

Nel marzo 2021, la Commissione Europea ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio della molecola cenobamato per il trattamento aggiuntivo delle crisi a esordio focale in pazienti adulti con epilessia che non sono stati adeguatamente controllati nonostante un’anamnesi di trattamento con almeno due farmaci antiepilettici.