Vendite cosmetici, segno più per la farmacia

COSMESI visoGli italiani restano affezionati al cosmetico anche in tempo di crisi: nel 2013 ne hanno acquistati per oltre 9.500 milioni di euro, in calo del -1,2% rispetto al 2012. Una contrazione solo marginale, commenta la nota economica di Cosmetica Italia, l’Associazione nazionale delle Imprese cosmetiche, che in occasione dell’edizione 2014 della fiera Cosmoprof Worldwide di Bologna ha pubblicato i dati 2013 relativi al mercato cosmetico. L’industria cosmetica italiana compensa rivolgendosi all’estero: i fatturati generati dall’export cosmetico aumentano dell’11% raggiungendo i 3.200 milioni di euro.

Positivi: vendite dirette, erboristeria e farmacia

Cambiano le abitudini dei consumatori italiani negli acquisti cosmetici. Tra le nuove tendenze spicca la propensione ad avvalersi dei canali diretti, porta-a-porta o postali, le cui vendite crescono del 4,5% e raggiungono il valore di 450 milioni di euro. Inoltre i consumatori continuano a scegliere i canali specializzati, tra cui la farmacia. Le vendite nella casa della salute, dopo il calo del 2012, mostrano un seppur timido segno di ripresa, registrando +0,3%. Il valore si mantiene sui 1.750 milioni di euro, che conferma la farmacia come il terzo canale italiano. Anche l’erboristeria prosegue nella sua fase positiva, crescendo di 2,8% per un valore che ormai supera i 400 milioni di euro.

Negativi: profumeria, GDO e canali professionali

In flessione le vendite nei canali tradizionali. La profumeria, secondo canale italiano, chiude il 2013 con un segno negativo per -3,8% e un valore che scende a poco più di 2.100 milioni di euro. Anche le grandi superfici degli iper e supermercati vendono meno, ma il valore è bilanciato dalle buone performance nelle catene specializzate e nei monomarca, a conquistare una sostanziale stabilità (+0,1%) con un valore che si assesta sui 4300 milioni di euro. Per i canali professionali, infine, si chiude un altro anno negativo: -5,5% è la contrazione nei centri estetici (242 milioni di euro) e -8,4% nei saloni di acconciatura (591 milioni di euro).

 Elena Perani