Settore farmaceutico: servono competenze scientifiche, digitali ed economiche

Secondo lo studio ‘Traiettorie evolutive e competenze per le imprese farmaceutiche’, condotto da Luiss Business School per Gi Group, per affrontare l’aumento di complessità del business e la digitalizzazione di un settore strategico per la competitività del Paese, i professionisti del settore devono possedere un mix di conoscenze scientifiche, digitali ed economiche

 

Contenuti di qualità per pazienti sempre più informati, crescente importanza del paziente-contribuente in un contesto di riduzione generalizzata della spesa e della rimborsabilità, genericizzazione dei farmaci, diffusione delle patologie croniche, attenzione alla sostenibilità economica delle cure. Sono queste alcune delle caratteristiche dell’attuale scenario nel quale si muovono le aziende farmaceutiche in Italia, ad oggi secondo produttore europeo con 30 miliardi di euro di produzione (dati Farmindustria 2016). Con lo studio “Traiettorie evolutive e competenze per le imprese farmaceutiche”, condotto da Luiss Business School, Gi Group, multinazionale italiana per il lavoro, ha messo a fuoco  le esigenze professionali del settore, chiamato a operare in un quadro di crescente complessità.

“I player di settore vivono una forte tensione trasformativa, da un lato cercando di rispondere ai molteplici portatori di interesse, garantendo qualità di informazione medica, e dall’altro cercando strade per tramutare, grazie ai device, in diagnostica preventiva e sviluppo mirato migliaia di informazioni disponibili. Questa tensione sta intensificando la loro attenzione sulle aree relative al Multiple Stakeholders Management, Access & Account Management, Open Innovation, Partnership Management e sul Disease Management”,  commenta Paolo Boccardelli, direttore Luiss Business School. “Dalle interviste emerge quanto sia strategico, per accelerare il time to market, puntare su Open Innovation e Digital Transformation. È proprio su queste due aree, unitamente ai temi di Economia Sanitaria e Responsabilità Sociale di Impresa, che si manifesta il maggior impatto in termini di necessità di nuove competenze”.

Simonetta Cavasin, amministratore delegato di OD&M Consulting (società di Gi Group), commenta: “Come in pochi altri ambiti, in quello farmaceutico l’innovazione è un fattore intrinseco e le sfide sono soprattutto di tipo organizzativo. In questo contesto servirebbe una regia che permettesse una convergenza e un’integrazione non solo tecnologiche ma di discipline scientifiche differenti e competenze da mondi diversi”. Secondo Cavasin “può essere utile disporre di strumenti di lettura dinamica dell’organizzazione e che aiutino le Direzioni HR sia a guardare ad altri mondi, sia a giocare in anticipo nelle scelte da effettuare sulla people strategy, non solo sui ruoli nuovi o in crescita in termini di sviluppo o assunzione, ma predisponendo altresì azioni appropriate e utili su quelli stabili o in trasformazione”.

Lo studio “Traiettorie evolutive e competenze per le imprese farmaceutiche. Dinamiche di settore, scelte strategiche e fabbisogni professionali” è frutto di un’attività di ricerca che ha combinato un dinner seminar per l’avvio di progetto e interviste a Top Manager di 10 realtà di settore (rappresentative del comparto per eterogeneità del portafoglio prodotti, dimensione, nazionalità) con questionario di follow-up di raccolta dati.

La ricerca ha fornito elementi di conferma e integrazione alla mappa dei ruoli di settore già identificata tramite il modello Gi Group Star Matrix, evidenziando ruoli nuovi e in crescita (Patient Access Manager, Medical Doctor, Medical Technology, Health Technology and Outcome Research, Medical Affairs, Business Development Manager and M&A); ruoli stabili (Informatori Scientifici del Farmaco – linee specialistiche, Addetti Staff/Finance/HR, Addetti Regulatory, Addetti Qualità, Addetti Supply Chain (Tradizionale), Addetti Marketing, Account Manager); ruoli in trasformazione (Informatori Scientifici del Farmaco tradizionali, Funzioni IT).