Paesi in via di sviluppo: i farmaci possono costare fino a 30 volte di più

Paesi nel mondo

Nei Paesi in via di sviluppo la spesa per i farmaci può essere superiore anche di 20-30 volte rispetto a quella delle Nazioni più ricche. Lo dice un’indagine realizzata dal Center for Global Development di Washington e pubblicata sul Financial Times

Paesi nel mondo

Nei Paesi dove la popolazione guadagna poco, quindi a basso reddito, la spesa per i farmaci può essere superiore anche di 20-30 volte rispetto a quella delle Nazioni più ricche. I motivi di questo ‘fenomeno’ sono da ricercarsi nel frequente acquisto e nel conseguente utilizzo dei cosiddetti farmaci generici con marchio, i ‘branded generics’, e nella scarsa scelta dei medicamenti offerti sul mercato. Tra questi spiccano soprattutto prodotti di frequente uso, come l’omeprazolo, che diminuisce la produzione di acidi gastrici, e il paracetamolo, che ha un’azione analgesica e antipiretica. Il Center for Global Development di Washington ha eseguito un’analisi dei dati relativi alla spesa per i farmaci sostenuta negli Stati più poveri e il Financial Times ha pubblicato i risultati di tale inchiesta.

Farmaci

 

Generici brandizzati i più usati

Lo scopo finale dello studio era quello di effettuare una comparazione di prezzi rispetto ai Paesi ricchi e di scoprire i motivi delle differenze così significative. L’indagine si è focalizzata sull’impiego dei farmaci cosiddetti generici, sia con marchio (brandizzati), che senza (non brandizzati). Nelle Nazioni a basso reddito vengono venduti in maniera preponderante i generici brandizzati rispetto a quelli senza marchio, che invece occupano una fetta di mercato piuttosto esigua, sia in quantità (5%), che in valore (3%). Tale situazione è completamente diversa rispetto a quella riscontrata nei Paesi ad alto reddito dove il consumo dei farmaci generici senza marchio raggiunge la percentuale dell’85% in volume e del 30% in termini di valore.

Ecco il perchè

Il Center for Global Development di Washington ha scoperto che alla base delle motivazioni che spingono le popolazioni che hanno uno scarso reddito all’utilizzo dei generici branded vi è la convinzione, erronea, che questi prodotti siano di qualità migliore rispetto agli unbranded e che quindi siano più efficaci nella cura.

Oltre a questo, il lacunoso controllo sui prodotti e la scarsa regolamentazione in materia contribuiscono a far pensare alle persone che sia meglio acquistare quel tipo di medicamenti piuttosto che rischiare di comprare farmaci fasulli.

La scarsa scelta di medicinali offerta nelle Nazioni più povere contribuirebbe anche al fenomeno del monopolio registrato in certi settori farmaceutici in quei Paesi.

Ci sono case farmaceutiche che, ad esempio, detengono l’85% del mercato dei contraccettivi in Zambia, Filippine, Senegal, Keral, dei farmaci oncologici in Zambia e Kerala,  degli ipoglicemizzanti in Zambia e degli antiparassitari in Zambia, Tunisia  Sud Africa e nelle Filippine.