Ector The Protector Bear, l’orsetto che tossisce per sensibilizzare sul fumo passivo

Ector The Protector Bear è il progetto promosso da Roche, con il patrocinio di WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe) e con la collaborazione di Trudi, per favorire la protezione dei bambini dal fumo passivo e sensibilizzare sul tema.

tumore al polmone sigaretta e fumo

Si tratta, infatti, di un peluche che, grazie a un sensore posto al suo interno sviluppato da The FabLab, tossisce ogni volta che qualcuno fuma vicino a lui. Così facendo scoraggia i fumatori, avverte i genitori ed educa i bambini a tenersi lontani dalle minacce del fumo.

«Ector The Protector Bear è secondo noi un sistema efficace e innovativo per poter sensibilizzare le famiglie sul tema del fumo passivo», ha spiegato Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche.

Ector The Protector Bear è prodotto da Trudi, e darà anche il nome a una campagna di informazione che sarà attraverso un video informativo e un sito che permetterà di ricevere tutti gli aggiornamenti sul progetto.

«Per ampliare l’azione di sensibilizzazione verso l’importanza della prevenzione a partire da questo autunno porteremo Ector The Protector Bear anche nei corsi pre-parto di alcune città italiane», ha aggiunto Stefania Vallone, segretario di WALCE e presidente di LuCE (Lung Cancer Europe).

«L’informazione è uno strumento essenziale per contrastare le gravi patologie legate al fumo e al fumo passivo come nel caso del tumore al polmone. Per questo è necessario che anche l’industria farmaceutica faccia la sua parte nel favorire la sensibilizzazione e sostenere la prevenzione», ha proseguito De Cicco.

In Italia il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è esposto abitualmente al fumo passivo: si tratta di dati allarmanti, di cui gli adulti sono spesso ignari o inconsapevoli.

«Il fumo indiretto è nocivo quanto quello diretto, ed è anch’esso strettamente correlato allo sviluppo di tumori, malattie del sistema cardiocircolatorio e respiratorio. In Italia si verificano ogni anno circa 150-300 mila bronchiti e polmoniti nei bambini sotto i 18 mesi, le cui cause si possono ricondurre anche all’esposizione cronica al fumo», ha spiegato Giulia Pasello, dirigente medico, UOC di Oncologia 2, Istituto Oncologico Veneto di Padova.

Andrea Ceron, co-fondatore di Voices from the Blogs, start up dell’Università di Milano che ha analizzato oltre 700mila post, articoli, news sul tema del fumo per capire quale sia il sentiment della rete, ha rilevato che «chi esprime sentiment negativi riguardo al fumo presta poca attenzione ai danni relativi al fumo passivo. Tra questi,, si parla più di insalubrità dell’ambiente (quasi il 79%) che dei rischi per la salute dei bambini (10.1%)».

«La prevenzione nei confronti dei danni del fumo, tumore al polmone in primis, deve essere diffusa in tutte le fasce di popolazione, a partire dalle scuole: solo così si può combattere agli esordi una malattia che rimane ancora difficile da trattare», ha concluso Vallone.