Demenza, una ricerca confronta le strategie dei paesi europei

“European Dementia Monitor” è il titolo dell’indagine recentemente presentata da Alzheimer Europe, l’organizzazione che riunisce 39 Associazioni Alzheimer in Europa, che si è posta l’obiettivo di confrontare e valutare le strategie e le politiche dei Paesi europei di fronte alla sfida della demenza. L’analisi è stata condotta in base a dieci differenti categorie prese in esame, tra cui la disponibilità e l’accessibilità dei servizi di assistenza, il rimborso dei medicinali, lo sviluppo di iniziative a favore delle persone con demenza.

«Scopo della pubblicazione è quello di valutare quali paesi garantiscono una politica più aperta e favorevole e sono in grado di assicurare il miglior supporto e trattamento alle persone con demenza e ai loro familiari» ha spiegato.Jean Georges, direttore esecutivo di Alzheimer Europe.

L’indagine ha evidenziato differenze significative tra i 36 paesi partecipanti; nessuno di questi ha inoltre conquistato il punteggio pieno in tutte e dieci le categorie. La classifica generale vede al primo posto la Finlandia, seguita da Inghilterra, Paesi Bassi, Germania e Scozia. L’Italia, pur essendo il paese più impegnato, coinvolto e attivo nelle collaborazioni di ricerca europee, si posiziona solo a metà della classifica generale, con evidenti differenze tra i punteggi raggiunti nelle dieci categorie.

«L’Italia si è mostrata piuttosto carente sul fronte della disponibilità e dell’accessibilità dei servizi di assistenza, a cui si aggiunge un basso riconoscimento della demenza come priorità di salute pubblica. L’iniziativa delle Dementia Friendly Community, avviata ormai da un anno dalla Federazione Alzheimer Italia, va proprio nella direzione di cercare di colmare queste mancanze, promuovendo l’inclusione delle persone affette da demenza attraverso iniziative mirate e incontri formativi” ha commentato Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia.

«La speranza è che questa pubblicazione possa essere un incentivo per alcuni stati a migliorare ulteriormente il loro sostegno alle persone con demenza e ai loro familiari e a imparare da quei paesi che hanno messo in atto politiche più favorevoli nei loro confronti» ha poi concluso Deirdre Clune, membro irlandese del Parlamento Europeo.