Grandi passi avanti hanno portato le croci verdi a una nuova identità e al ruolo, riconosciuto anche dal Legislatore, di pilastro dell’assistenza di prossimità. Roberto Tobia, segretario di Federfarma, fa il punto sui risultati raggiunti e i prossimi traguardi da conseguire

L’esperienza Covid ha fatto emergere l’importante contributo delle farmacie, che si sono affermate come presidi sanitari di prossimità affidabili, gestiti in modo professionale e con una presenza capillare e continua sul territorio.

Roberto Tobia, segretario di Federfarma, sottolinea come questo ruolo così cruciale e delicato sia stato riconosciuto anche dal Legislatore.

Siete soddisfatti dei risultati raggiunti dalla farmacia in questi anni?

Siamo orgogliosi del nuovo status acquisito dalla farmacia: quello di pilastro dell’assistenza di prossimità orientata verso un nuovo modello di Ssn, incentrato sul territorio e sulle reti di assistenza socio-sanitaria. L’affermazione della Farmacia dei servizi come primo presidio sanitario di prossimità è senza dubbio il risultato più importante conseguito negli ultimi anni. In questo senso, la definizione della “nuova” farmacia, così come fornita da una sentenza del Consiglio di Stato, fotografa perfettamente lo stato dell’arte e ci rende orgogliosi del lavoro svolto: “La farmacia stessa è ormai un centro sociosanitario polifunzionale a servizio della comunità e punto di raccordo tra ospedale e territorio e front-office del Servizio sanitario nazionale”.

Come si sta evolvendo la professione del farmacista?

Di pari passo con la farmacia, anche la figura del farmacista sta vivendo una fase di significativa evoluzione. Con l’affermarsi di una visione non più incentrata prevalentemente sull’ospedale, ma orientata al rafforzamento delle reti assistenziali, i farmacisti hanno acquisito un importante ruolo sussidiario. Così, il farmacista partecipa alla presa in carico del paziente, specialmente cronico e anziano; effettua alcune delle prestazioni rientranti nel suo percorso diagnostico-terapeutico e diventa un punto di riferimento nella sorveglianza dell’andamento delle cure, garantendo una razionale ripartizione delle competenze ospedale-territorio e rispondendo ai bisogni del singolo cittadino.

 

A che punto siamo con le riforme sulla sperimentazione della Farmacia dei servizi e sulla Dpc?

Il percorso di sperimentazione della Farmacia dei servizi non è ancora completato. Ci sono alcuni passi in avanti da compiere prima di poter vedere, in modo omogeneo e uniforme su tutto il territorio nazionale, le farmacie protagoniste nell’erogazione di servizi di secondo livello rivolti ai singoli assistiti; nella distribuzione di farmaci attualmente disponibili solo in ospedale; nel monitoraggio del paziente tramite la consultazione del Fascicolo sanitario elettronico e del Dossier farmaceutico nonché nell’assistenza domiciliare. Allo stesso modo, anche la Distribuzione per conto sta trovando sempre maggior attuazione e nuovi campi di applicazione. Per entrambi i fenomeni auspico un progressivo e costante incremento nella diffusione e nell’efficacia, per una farmacia più moderna e più attenta al bisogno del singolo cittadino.

Quali saranno i prossimi step da affrontare per rendere la Farmacia dei servizi funzionante e operativa in tutte le Regioni?

Per proseguire la sperimentazione della Farmacia dei servizi, un passaggio essenziale è rappresentato dall’approvazione dei cronoprogrammi. Questo step cruciale si è realizzato a cavallo tra il 2022 e il 2023, quando il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza e il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali hanno approvato le pianificazioni presentate dalle Regioni per l’attuazione della sperimentazione.

Menzione speciale merita poi la telemedicina. Una tappa fondamentale per la piena introduzione di questo innovativo settore all’interno delle prestazioni sanitarie del Paese è il Programma nazionale di telemedicina. Si tratta di un progetto finanziato con risorse del Pnrr, che prevede l’attivazione di cinque verticali di telemedicina (televisita, telemonitoraggio, teleconsulto, telecontrollo, teleassistenza) nell’ambito della piattaforma orizzontale nazionale. L’obiettivo di Federfarma è quello di partecipare in maniera strutturata al programma. Per questo motivo la Federazione ha promosso un censimento dei servizi di telemedicina attivati dalle associate, i cui risultati saranno determinanti per individuare il futuro ruolo delle farmacie all’interno del progetto.

Leggi l’approfondimento dedicato al Report Federfarma sulla farmacia italiana
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