Ricorrenze importanti alle porte dell’autunno. Tra queste, il 25 settembre scorso, data che celebra la Giornata mondiale del Farmacista, promossa dalla Federazione Internazionale Farmaceutica per valorizzarne il ruolo. Istituita nel 2009, questa giornata è un appuntamento per riflettere sull’impatto sociale e sanitario della professione. Di effetto il tema di quest’anno: Think Health, think Pharmacy – “Pensa alla salute, pensa al farmacista”, che ben sottolinea il costante impegno degli oltre 500 mila farmacisti europei che svolgono la professione nelle 160 mila farmacie del continente.

Accanto all’attività primaria dell’assistenza farmaceutica, in tutta Europa, i farmacisti territoriali stanno progressivamente ampliando l’offerta di profilassi vaccinale al fianco degli altri operatori sanitari, promuovono percorsi di prevenzione (screening sanitari e monitoraggio delle modalità di utilizzo dei medicinali), collaborano attivamente nella gestione di malattie croniche, fornendo supporto sanitario digitale sempre più diversificato ed innovativo (telemedicina in svariate aree, monitoraggio aderenza ai trattamenti farmacologici, consolidamento della dematerializzazione della ricetta, condivisione del Fascicolo Sanitario del paziente).

Altro passaggio normativo rilevante dello scorso settembre è l’innovativa Delibera n. XII/4987 di Regione Lombardia, che sancisce l’estensione a tutte le ATS lombarde, della possibilità di somministrazione in farmacia del vaccino antipneumococcico destinato agli over 65, come pure contro difterite-tetano-pertosse e HPV. A riguardo, sempre efficacemente espressa dalla Presidenza della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, la volontà di porre nei fatti la prevenzione al centro degli obiettivi sanitari in ambito territoriale secondo le indicazioni ministeriali e regionali.

Valorizzare e potenziare le farmacie di comunità, attraverso l’integrazione attiva nella rete dell’assistenza territoriale, sostenendo accessibilità e appropriatezza dei loro servizi “in coerenza con le esigenze assistenziali delle comunità locali, fermo restando il criterio della pianta organica”. È quanto recita, la delega con cui il Governo ha deciso di incidere nella legislazione farmaceutica per un riordino complessivo, proiettato ad un nuovo testo unico entro la fine del 2026.

Le direttive della riforma prevedono prospettive precise volte a sostenere la sanità territoriale con potenziamento del ruolo delle farmacie territoriali, digitalizzazione dei processi di prescrizione e dispensazione, rafforzamento dei sistemi informativi in linea delle indicazioni dei ministeri competenti (Salute, Economia, Finanze, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Giustizia).

Valorizzare e potenziare competenze di prevenzione per cogliere realmente i bisogni della popolazione e tradurli in interventi sanitari è poi l’orizzonte importante del Ddl semplificazioni, volto a ridisegnare il ruolo delle farmacie di comunità.