La profilassi vaccinale è un’attività sanitaria di prevenzione primaria, il cui target è costituito dal soggetto sano in condizioni di benessere. Nella popolazione, sono ben recepite utilità e necessità delle vaccinazioni a favore dell’infanzia in termini di protezione delle malattie prevenibili e della collettività.
Certo meno convinta in termini generali, l’accettazione in fascia adulta, fatta eccezione per la parentesi pandemica, che ha riportato forzatamente l’attenzione sulla procedura.
Le analisi epidemiologiche sulla salute pubblica sono volte anche a pianificare le politiche sanitarie. In tal senso, significativo a livello mondiale il dato dell 2020, che conferma il sorpasso del numero di persone di età pari o superiore a 60 anni rispetto a quello dei bambini sotto i 5 anni, con proiezione di incremento degli over60 dal 12% al 22% entro il 2050. La fascia di popolazione anziana con fragilità e cronicità associate non è esente da malattie infettive destinate purtroppo ad aumentare non solo stagionalmente, richiede maggiore protezione immunitaria.
A favore di ciò, per la prima volta in assoluto, assistiamo all’aumento dell’incidenza di patologie infettive prevenibili grazie a vaccini disponibili anche per gli adulti; paradosso positivo in termini di salute e miglioramento della qualità di vita, raggiungibile con profilassi vaccinale standardizzata, ben programmata dalle autorità sanitarie (da immaginare sempre meno impostata stagionalmente) e promossa da efficace sensibilizzazione da parte dei professionisti sanitari.
I dati dell’emisfero australe, dove l’incidenza dell’influenza è stata tra le più elevate degli ultimi 6 anni, fanno temere anche nel nostro Paese una stagione piuttosto intensa rispetto all’ultimo decennio, con impatto rilevante sul sistema sanitario. In questo scenario, le vaccinazioni per adulti e anziani diventano imprescindibili per un’adeguata immunizzazione, al fine di prevenire infezioni, complicanze e alleggerire il carico di accessi ai dipartimenti di emergenza ospedalieri.
Le mosse vincenti per gli adulti, potranno essere la contemporanea profilassi di vaccino anti-influenzale (nel 2024-2025 i casi di sindrome simil influenzale sono stati 16.129.000, un record) insieme a quello anti-Sars-CoV-2, le vaccinazioni anti-pneumococcica e l’anti-virus respiratorio sinciziale (approvato in Italia nel 2023) per le categorie a rischio.
Anche nella campagna 2025-26, i farmacisti italiani insieme agli altri professionisti sanitari, con rinnovato impegno e consapevolezza di ruolo (possibilmente anche con rappresentanza nel National Immunization Technical Advisory Group di prossima composizione ministeriale, come sostenuto dalla presidenza FOFI), non vogliono sottrarsi alla sfida sanitaria dell’assistenza territoriale, collaborando al raggiungimento delle coperture vaccinali in ottemperanza alle disposizioni normative e secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV 2023-25).
 
             
		