Pay-back e farmaci innovativi, due punti critici per la sanità regionale

«Entro fine mese dovrebbe trovare una soluzione definitiva il rimborso alle regioni del pay-back da parte delle aziende farmaceutiche» seguendo lo schema di decreto legge indicato nella finanziaria 2016 (art. 1 comma 702 Legge 28 dicembre 2015 n. 208). È questo il senso del discorso fatto dal Coordinatore della Commissione salute in Conferenza delle regioni, Antonio Saitta, a conclusione dei lavori del convegno, sul tema dell’accesso ai trattamenti innovativi, organizzato a Torino da Federsanità-Anci in collaborazione con l’ordine dei farmacisti.

Mario Giaccone al microfono durante il convegno, tenutosi a Torino il 13 giugno, intitolatao: "Accesso ai trattamenti innovativi: programma strategico nazionale"
Mario Giaccone al microfono durante il convegno, tenutosi a Torino il 13 giugno, intitolato: “Accesso ai trattamenti innovativi: programma strategico nazionale”

L’incontro ha offerto lo spunto per fare una riflessione anche rispetto alla proposta di Governance farmaceutica approvata non più tardi di un mese fa in Conferenza delle regioni. L’obiettivo dichiarato dall’assessore è provare a individuare una formula per il contenimento della spesa considerando che le proiezioni per i prossimi anni indicano un serio rischio disostenibilità per l’interno sistema sanitario. «Occorre», ha proseguito Saitta, «ricercare un giusto equilibrio tra l’evoluzione della ricerca, che sta portando fortunatamente ad un repentino incremento delle possibilità di cura, e i prezzi altissimi di alcuni farmaci utilizzati per i trattamenti».

A individuare una soluzione per garantire l’accesso ai trattamenti innovativi ci hanno provato esperti e professionisti del settore che si sono alteranti nel dibattito nel corso dell’intera giornata.

In particolare per Nello Martini, direttore di Drugs&Health, occorre cambiare paradigma passando da un sistema di regole improntato alla gestione di farmaci di sintesi chimica a uno incentrato sulle nuove molecole biotecnologiche (da sottolineare che proprio ieri l’AIFA ha pubblicato il nuovo concept paper sui farmaci biosimilari).

Mentre Loredano Giorni, responsabile della farmaceutica della regione Piemonte, oltre a indicare quale elemento cardine quello dell’appropriatezza prescrittiva – in Italia circa il 50% delle prescrizioni degli Inibitori di Pompa Protonica sono fuori nota Aifa, per citare un esempio – si è soffermato sul livello di concorrenza del mercato farmaceutico che, se reso più efficiente, potrebbe garantire alle casse delle regioni importanti risorse da reinvestire in farmaci effettivamente innovativi.

Tra i vari interventi che si sono susseguiti merita un cenno quello della senatrice Nerina Dirindin – membro della commissione Igiene e sanità del Senato – che ha sottolineato la rinuncia, di fatto, da parte del ministero della Salute a svolgere un ruolo di primo piano rispetto alle politiche sanitarie sempre più influenzate dai ministeri dell’Economia&finanze e sviluppo economico.

In sintesi, nell’attesa che il Governo presenti il piano strategico per consentire l’accesso ai trattamenti innovativi così come previsto nella finanziaria 2016 (art. 1 comma 570), tutti gli stakeholder stanno cercando a modo loro una soluzione nella speranza di rispondere adeguatamente alle sempre maggiori richieste di una popolazione tra le più longeve del mondo, ma con una speranza di vita in buona salute decisamente migliorabile.