La pianta del Cacao (Theobroma cacao), originaria della regione tropicale delle Americhe, è un piccolo albero, coltivato attualmente in molte regioni tropicali di tutto il mondo, che può raggiungere un’altezza di 5-8 metri, dalla corteccia marrone chiaro, con foglie grandi e lucide. Sia il fusto sia i rami si ricoprono di fiori, dal colore giallo chiaro e riuniti in grappoli, che danno poi origine ai grandi frutti ellissoidali (drupe di circa 400-600 g), del tutto simili nell’aspetto a una palla da Rugby che prendono il nome di “cabosse” e hanno un colore variabile dal verde al giallo o ancora al marrone rossastro, secondo lo stadio di maturazione.

All’interno dei frutti si trova una polpa dolce e burrosa, nella quale sono immersi 30-40 semi ovoidali, anche indicate come “fave” di cacao. Separati dalla polpa, i semi vengono sottoposti a un’elaborata lavorazione che permette di ottenere cacao, burro di cacao e cioccolato. Per quanto la fruttificazione sia continua, i frutti vengono raccolti principalmente 2 volte all’anno, facendoli riposare una settimana prima di estrarre i semi e la polpa: dai 20 ai 50 frutti maturi (lunghi 15-20 cm, diametro 7-10 cm, peso 500 g) prodotti da ogni pianta, si ottiene circa 1,2 kg di semi secchi.

La teobromina, un attivo determinante

Il ruolo di protagonista, tra le sostanze preziose racchiuse nel fitocomplesso del cacao, spetta di diritto all’alcaloide purinico teobromina (metilxantina), noto per i suoi effetti stimolanti a livello del sistema nervoso centrale, ma attiva sul benessere del sistema cardio-circolatorio, in qualità di cardiotonico, vasodilatatore e diuretico. Anche il sistema respiratorio risente dell’influsso benefico di questa sostanza, che rappresenta peraltro un isomero della teofillina, capace di favorire la respirazione in virtù della sua azione broncodilatatrice.

In qualità di metilxantina è in grado di esercitare, seppur in modo più leggero rispetto alla caffeina, effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, che le conferiscono proprietà toniche e antiasteniche. Al tempo stesso, però, il cacao, apportando all’organismo anche altre sostanze preziose, quali la serotonina e la tiramina, che contribuiscono al benessere del sistema nervoso e al rilascio di endorfine, è in grado di contribuire a favorire il relax e contrastare la depressione e l’ansia.

Come assumerlo

Per ottenere i benefici del Cacao è possibile assumerlo in forma di estratto, titolato e standardizzato, o in versione “cioccoterapia”, ricorrendo naturalmente al cacao giusto, quello amaro in polvere o fondente, con un contenuto minimo di cacao del 70%.  Il cioccolato fondente, infatti, contiene un’elevata  concentrazione di polifenoli pari a circa 30-80 mg/g, mentre nel cioccolato al latte la quantità scende a 10-50 mg/g. Lo si può assumere a colazione  (2 cucchiaini da caffè di cacao amaro in polvere) mescolato al latte o a una bevanda vegetale, oppure consumare 2-3 quadretti di cioccolato extra-fondente al giorno.

Anche in infuso

Il tegumento che avvolge i semi di cacao, ricco di sali minerali e sostanze funzionali, viene eliminato durante la lavorazione, ma non va sprecato. Si presta, infatti, anche a essere impiegato per la preparazione di infusi e tisane, grazie al suo aroma particolare che ricorda al tempo stesso quello del cacao e delle spezie.

Nelle zone di origine questo tipo di preparazione trova impiego nel trattamento della dissenteria o per finalità tonico-energetiche, in caso di stati di stanchezza o debilitazione. Se ne può preparare un macerato a freddo, lasciando 1 cucchiaino (3-4 g) di bucce di fave di cacao in una tazza d’acqua fredda per 6/8 ore prima di filtrare e consumare o procedere tradizionalmente utilizzando acqua bollente e lasciando in infusione solo 4-5 minuti prima di consumare, gustando l’infuso preferibilmente al naturale.

Goloso si, ma con cautela

Pur essendo prevalentemente sicuro, il cacao può, in alcuni soggetti predisposti, indurre reazioni allergiche, intolleranze alimentari e favorire gli attacchi emicranici. È bene evitare l’uso di preparati a base di cacao in caso di ernia iatale e gastrite, ma anche nella prima infanzia, mentre è richiesta cautela se utilizzato in concomitanza a farmaci come i contraccettivi orali o gli antipertensivi.