Perchè si parla di Christmas Blues?

Maura Levi, medico specialista in Psicologia Clinica del Gruppo MultiMedica, fa chiarezza sul cosiddetto Christmas Blues, un malessere che può sopraggiungere proprio in questo periodo dell’anno, solitamente associato a stati d’animo positivi

Tra gli adulti non sempre il Natale è vissuto come un momento positivo. Non è detto che l’aria di festa induca nell’animo sentimenti di gioia: può provocare ansia, tristezza, frustrazione. C’è chi lo chiama Christmas Blues.  “Senza arrivare a parlare di una patologia psichiatrica, il Christmas Blues è un malessere, tipico della nostra epoca, dove questi disturbi tendono a comparire durante le festività per poi scomparire dopo la loro conclusione, quando si ritorna a ritmi di vita più regolari”,  spiega Maura Levi, Medico Specialista in Psicologia Clinica del Gruppo MultiMedica.

Le possibili cause del Christmas Blues

In questo periodo dell’anno cambiano per molti le abitudini quotidiane: in attesa delle ferie il lavoro diventa più pesante, si mangia più spesso fuori (non sempre per piacere, ma per obbligo), si dorme di meno, si è costretti a faticose corse e code nei negozi per comprare i regali. Tutto ciò può creare uno squilibrio del ritmo sonno-veglia e un maggior affaticamento. Inoltre, il Natale coincide spesso per ognuno di noi con il fare i conti con ciò che abbiamo realizzato o perso durante l’anno che sta per finire. Come eravamo l’anno scorso a quest’epoca? Che cosa avevamo in progetto di fare e cosa abbiamo realizzato? Indipendente dalle risposte che ognuno si dà, è facile incupirsi realizzando lo scorrere del tempo. Questo è poi il periodo in cui ci si ricongiunge con le persone amate, a volte lontane, e dove abbiamo l’occasione di poter rinnovare il nostro affetto. Ma quando questo non può avvenire per impossibilità, o ancora di più per la perdita di una persona cara, il Natale può diventare un momento di nostalgia o di tristezza.

Che cosa suggerire per affrontare il malessere natalizio

“Pensare a ciò che abbiamo, senza rimanere troppo ancorati a ciò che abbiamo perso o non conquistato. Fare regali, ma, soprattutto, condividere e dare amore a coloro che amiamo veramente, riducendo allo stretto necessario il tempo da dedicare alle occasioni o alle persone ‘obbligate'”, osserva Levi. “Se le manifestazioni di irritabilità, alterazione dell’umore e disturbi del sonno si protraggono per 1 o 2 mesi, è bene suggerire di rivolgersi a uno specialista. Altro caso che richiede una consulenza mirata è quello delle persone con una predisposizione a stati di ansia e depressione, o con una patologia psichiatrica conclamata, per le quali è riconosciuto che durante il periodo delle festività, si manifesta un peggioramento sintomatologico”.