Asfi propone un nuovo progetto per migliorare l’aderenza alle terapie

farmacista e signora riconoscenteL’Associazione Scientifica Farmacisti Italiani (Asfi) ha presentato un progetto riguardante compliance e aderenza alle terapie che coinvolga il farmacista. “Il lavoro si articola su due livelli di intervento: un primo gradino costituito dalla presa in carico del paziente cronico con compilazione, secondo un rigido protocollo, di uno schema terapeutico”, si legge sul sito dell’associazione di cui è presidente Maurizio Cini, professore del dipartimento di Farmacia e biotecnologie di Bologna. “È previsto poi un secondo livello di intervento nel quale il farmacista allestisce praticamente la terapia indicata in modo che il paziente si trovi i farmaci già suddivisi in quattro somministrazioni giornaliere”.

Asfi individua 3 punti di forza di questa proposta:

“1) il farmacista svolge un ruolo attivo e insostituibile: oltre ai colloqui, fondamentali, con il paziente per aiutarlo e motivarlo a rispettare la terapia, con le conoscenze e competenze proprie del suo ruolo, può razionalizzare e semplificare la terapia stessa, suggerendo le forme farmaceutiche più adatte e le modalità migliori di assunzione.

2) Il paziente non viene disturbato continuamente con sollecitazioni o richiami che, alla lunga, è assai probabile ottengano l’effetto contrario a quello ricercato.

3) Asfi, la nostra associazione che promuove questa iniziativa, si impegna ad affiancare le farmacie che vorranno aderire, aiutandole concretamente con consigli, affiancandole nella gestione delle crisi e delle difficoltà, in modo che il farmacista non si trovi solo ad affrontare una sfida così impegnativa e fondamentale per l’evoluzione della sua professione”.

E altrettanti punti critici: “aderire a questo progetto richiede impegno e molto, molto lavoro. Solo le farmacie più motivate saranno in grado di affrontare tutto questo”; “il titolare deve avere ben chiaro che obiettivo vuole raggiungere e deve guidare i suoi collaboratori verso quella meta“; “non è possibile fidelizzare i clienti: anche se avete lavorato nel migliore dei modi, ci sarà sempre un motivo per acquistare quello che serve loro nel punto vendita che in un dato momento è più comodo o più attraente. Quello che si può ragionevolmente ottenere è che si ricordino di una data farmacia quando hanno un problema. E questo è già un ottimo risultato”.