Campagna in difesa dei farmaci omeopatici

“L’Europa ha riconosciuto la validità e la specificità dei medicinali omeopatici e ha richiesto ai Paesi membri di registrarli con una procedura semplificata, diversa da quella per i medicinali tradizionali. Ma in Italia, a causa di procedure eccessivamente complesse e di costi altissimi per la registrazione, molte delle terapie omeopatiche da decenni sul mercato, potrebbero non essere più disponibili”.
Questa è l’ultima denuncia di Omeoimprese, l’associazione delle aziende produttrici di medicinali omeopatici che si prefigge di tutelare gli interessi generali nella diffusione dei medicinali omeopatici e antroposofici.
Dopo la richiesta d’incontro al ministro Lorenzin del giugno scorso in cui l’associazione dichiarava: “Il mondo dell’omeopatia è in allarme per le gravi conseguenze sull’industria omeopatica del Decreto Ministeriale del 15 marzo scorso, che ha aggiornato le tariffe dovute ad Aifa. Finora non è stato possibile chiarire i motivi che hanno portato ad aumenti di 700 volte delle tariffe di registrazione e rinnovo già previste”, ora Omeoimprese lancia l’iniziativa Omeocom. Si tratta di una petizione pubblica denominata “Insieme per l’omeopatia” in cui l’associazione invita i cittadini ad apporre una firma “in difesa dell’omeopatia e dei suoi farmaci” e “per far sì che l’Agenzia Italiana del Farmaco favorisca l’effettiva registrazione semplificata dei medicinali omeopatici attualmente presenti sul mercato; non imponga regole inadeguate e costi sproporzionati che limiterebbero ed escluderebbero moltissimi farmaci, impedendo di fatto ai cittadini la libertà di scelta terapeutica, un principio fondante il Sistema Sanitario Nazionale”.